Barcellona, obbligo di “reperibilità” per Dembelè

Un rapporto spesso travagliato quello tra calciatori e regole. Se è vero che per il buon funzionamento di una squadra regolamenti e norme sono fondamentali, è altrettanto vero che allenatori e dirigenti sono spesso costretti a usare bastone e carota con i giocatori più indisciplinati, spesso i più talentuosi.

Senza scomodare i geni e sregolatezza del passato, da Best ad Adriano passando per Maradona, la palma del più “discolo” del momento va sicuramente a Ousmane Dembélé.

L’impevedibilità del giocatore del Barcellona è nota alle cronache sin dai tempi del Borussia Dortmund, quando l’allenatore dell’epoca Bosz in conferenza stampa ammetteva candidamente: “Non si è presentato all’allenamento, non so dove sia, non risponde al telefono: è sparito”

Nelle scorse settimane i reiterati ritardi del francese agli allenamenti del Barcellona hanno fatto scattare una maxi multa di 200 mila euro! Da allora il giocatore arriva addirittura in anticipo alle sedute, e trapela che il merito di questo risultato dipenderebbe dalla nuova regola istutuita ad hoc: reperibilità telefonica 24 ore su 24.

A Dembelè è vietato non solo tenere il cellulare spento, ma persino metterlo in silenzioso. Il provvedimento è dovuto alle dormite prolungate dell’attaccante, che gli hanno fatto guadagnare questo speciale servizio di sveglia personalizzata.


Immagini di Dembelè in allenamento.

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