Una sentenza importante, una svolta che potrebbe diventare storica. Cesare Gavillucci ha vinto il suo ricorso presso la Corte Federale d’appello ed è destinato ad essere reintegrato.
Nelle ultime settimane le nubi del razzismo si sono addensate sul calcio italiano e la vicenda Koulibaly ha diviso l’opinione pubblica, oltre che quella sportiva. Proprio in questo contesto, come un fulmine a ciel sereno, la vittoria dell’arbitro Gavillucci può risultare fondamentale.
Dismesso a Giugno scorso dall’Aia per “motivate ragioni tecniche”, il ricorso dell’arbitro viene accolto in appello. Dopo oltre cinquanta direzioni di gara in Serie A, Gavillucci è balzato all’onore delle cronache per la sospensione temporanea di Sampdoria – Napoli a causa di cori discriminatori.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’avvocato difensore Gianluca Ciotti:«Non so se gli permetteranno di tornare ad arbitrare. Grazie a lui adesso tutti gli arbitri hanno la possibilità di conoscere le valutazioni espresse su di loro e la posizione occupata in classifica». Tuttavia la vicenda non è assolutamente chiusa: infatti l’Aia, attraverso il presidente Nicchi, ha confermato che verrà presentato ricorso.
Un braccio di ferro destinato a continuare, in pieno stile italiano, e che verrà caratterizzato da appelli, aule di tribunale e polemiche. Ancora una volta il nostro paese ha perso un’occasione importante. Quella breve sospensione in Sampdoria – Napoli poteva rappresentare un capovolgimento dell’intera situazione legata al razzismo negli stadi, dando un certo potere decisionale ai direttori di gara. Le polemiche degli ultimi tempi, la mancanza di una linea comune da seguire, le dure parole di Koulibaly ed il paragone con il calcio francese stanno avendo un effetto particolarmente negativo sull’intero movimento calcistico italiano.
Negli anni ’90 la vicenda Bosman portò ad una sentenza storica che capovolse l’intero ordine prestabilito europeo. Chissà se anche la vittoria in appello di Gavillucci possa portare una ventata positiva nel nostro calcio.