Doveva essere una grande serata europea, si è trasformata nell’ennesima umiliazione.
Il giorno dopo Inter – Eintrach Francoforte, delusione e rabbia sono i sentimenti più comuni nei tifosi nerazzurri. A questi si può, adesso, aggiungere anche la rassegnazione verso l’ennesima stagione fallimentare. Non solo dal punto di vista sportivo ma anche e sopratutto economico.
La squadra nerazzurra, partita con tante belle speranze dopo il mercato estivo, è stata eliminata dalla Champions League, dalla Coppa Italia e dall’Europa League. Dopo aver cullato il sogno di essere “l’anti Juve”, il castello di Spalletti è crollato in mille pezzi. L’unico obiettivo rimasto è difendere il quarto posto. Domenica ci sarà il derby e l’Inter sa di essere all’ultima spiaggia.
Tornando alla partita di ieri, gli oltre 90′ di San Siro sono stati lo specchio perfetto dell’Inter. Da una parte l’ennesima delusione data ai tifosi, mentre i 15 mila tedeschi esultavano. Dall’altra una squadra ridotta all’osso che si è giocata una qualificazione europea con due ragazzi della primavera, Esposito e Merola, e Ranocchia attaccante. Non si può parlare di sfortuna perchè tutti i limiti e le lacune in sede di mercato sono apparse evidenti. A tutto questo non si può nascondere l’atteggiamento passivo dei calciatori stessi con errori grossolani. In Champions con Asamoah contro il Psv, ieri sera è toccato a De Vrij che ha spalancato la porta a Jovic.
Nel frattempo Icardi continua con le sue sedute di pseudo fisioterapia, la società non riesce a gestire tutti questi casi spinosi e Marotta si è ritrovato travolto da tutta questa ondata mediatica. La sensazione è che prima di rivoluzionare una squadra o esonerare, eventualmente, Spalletti, l’Inter abbia bisogno di stabilizzarsi come società forte e con una gerachia ben precisa.