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Serie A: le parole di Ranieri verso Inter-Roma

Il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, anche lui ex, introduce il match di domani con l’Inter molto importante in chiave piazzamento Champions League.

“Credo che se ci fosse una battuta d’arresto non cambierebbe il nostro umore, se ci fosse invece un risultato positivo questo potrebbe darci una spinta notevole. Far bene significherebbe molto, perdere non ci cambierebbe molto la nostra determinazione nel voler arrivare fino alla fine lottando su ogni pallone. Dobbiamo essere pratici e dare emozioni. Come? Col cuore in ogni intervento far capire ai nostri tifosi che volgiamo vincere”.

Sulla differenze fra le due piazze.
“Ogni città e ogni piazza ha le sue differenze e poi dipende anche dal momento storico nel quale tu vai a lavorare in una piazza. Sicuramente Spalletti conosce benissimo Roma e sta conoscendo adesso Milano. Io ho avuto poco tempo per conoscere Milano perchè sono arrivato in corsa, sono andato via in corsa. Ho avuto pochi mesi e anche la sfortuna di perdere due giocatori: uno importantissimo come Thiago Motta ed un giovane di bellissime speranze come Coutinho. Per cui fino a quando ci sono stati Motta e Coutinho, l’Inter si era ripresa, quando Motta è voluto andare al PSG la squadra non ha avuto più quel punto di riferimento centrale e ci siamo spenti”.

Su Zaniolo.
“Credo che adesso Nicolò non stia nel suo momento migliore. Naturalmente credo, è una mia considerazione, che in questo mio mese e mezzo, il suo miglior ruolo è da mezzala a tutto campo, non è neanche dietro la punta. Per cui dietro la punta o sull’esterno per me è un po’ la stessa cosa. Il suo ruolo? Io credo che la sua conformazione proprio fisica e mentale, sia mezzala a tutto campo. In questo momento, è un ragazzo di 18-19 anni, poi esploderà e ci farà vedere altre cose. Però in questo momento il ragazzo è più una mezzala che un’ala o un trequartista”.

Sull’autostima ritrovata.
“Certamente, questo mese e mezzo ci ha portato ad una conoscenza migliore. Loro sanno come ragiono, per loro è più facile: devono capire una persona: me. Io ci metto un pochettino di più perchè sono tanti. Fortunatamente riesco a capirli. E’ logico che le due partite ci hanno dato un’autostima importante: non prendere gol, soffrire per vincerle, questo ha dato ancora di più convinzione. Per questo ho detto che sì, la partita di San Siro sarà importantissima in fatto di vittoria, in fatto di sconfitta non ci cambierebbe granché perché sappiamo che noi fino in fondo dobbiamo sudare, lottare e far vedere ai nostri tifosi che vogliamo arrivare fino in fondo a testa alta”.

 

 


 

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