Dopo il grande sogno, una stagione mediocre.
Il goal di Koulibaly allo Juventus Stadium aveva fatto sognare un’intera città. Il Napoli di Maurizio Sarri poteva mettere le mani sullo scudetto dello scorso anno. Sappiamo tutti l’epilogo finale, eppure a distanza di un solo anno tanto è cambiato. All’ombra del Vesuvio è arrivato uno degli allenatori più importanti e vincenti al mondo: Carlo Ancelotti. Tuttavia l’arrivo di Carletto ha dimostrato che solo l’allenatore non fa vincere i trofei.
Sono tante le critiche mosse verso il mister ma allo stesso tempo, non si placa, la guerra tra tifoseria e presidente De Laurentiis. E’ vero ci si aspettava di più da questo Napoli ma è anche vero che una stagione di transizione è fisiologica nel momento in cui cambiano gli equilibri interni. Nuovo modulo e nuovo modo di giocare, nuovi calciatori ed altri giunti a fine ciclo. Come l’ex capitano Marek Hamsik volato in Cina dopo una vita in magli azzurra. La sua cessione ha rappresentato anche la perdità dell’identita partenopea. E’ evidente, infatti, che i tifosi si sentivano più rappresentati di Marechiaro piuttosto che da Insigne. Il rapporto con lo scugnizzo è ai minimi termini: il suo nuovo procuratore Raiola ha aperto ad una cessione. La situazione è davvero complicata: da una parte la voglia di competere a livelli europei, dall’altra il rischio di partenze eccellenti.
Mister Ancelotti chiede garanzie e rimanda al mittente le critiche, dichiaranzo il secondo posto come obiettivo stagionale. Un’uscita infelice per una piazza che vuole sognare e che si ritrova di fronte ad una stagione anonima. Cammino europeo fallimentare, eliminazione dalla Coppa Italia ed una voragine dii punti con la Juventus capolista.
Nel frattempo De Laurentiis attende e si aspettano le sue mosse. Sarà un grande Napoli che aprirà un nuovo ciclo con Ancelotti o non ci sarà quel salto di qualità tanto atteso. Un occhio di riguardo bisogna darlo anche al Bari, il nuovo gioiellino in mano alla famiglia De Laurentiis.