Fiorentina-Juventus si avvicina e l'attesa per questa importante sfida, in programma sabato alle 15 al "Franchi", sale di ora in ora.
Partita delicata per tante ragioni. In bilico la panchina di Vincenzo Montella che, in caso di sconfitta, potrebbe saltare.
Sull'asse Firenze-Torino gli interessi riguardano anche il mercato con Federico Chiesa oggetto del desiderio dei bianconeri.
Il patron viola, Rocco Commisso, in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha parlato del match con i bianconeri, undici di cui era tifoso da bambino, partendo dai cori sgradevoli.
"Cori? Non voglio più sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio più neanche quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no".
Su Federico Chiesa.
"Non abbiamo mai ricevuto una telefonata dalla Juventus o da qualsiasi altro club. La nostra posizione è sempre stata chiara. Però qualcuno continua a tirare fuori sempre la stessa storia, facendo del male al ragazzo. Leggo che Diego Della Valle mi avrebbe fatto lo sconto a patto di non vendere Chiesa: ma quando mai? Le pare che tolgano settanta milioni da una trattativa? Prima di scrivere fake news i giornalisti dovrebbero verificare le notizie, bastava farmi una telefonata".
Su Montella.
"E’ diverso da me. Lui è sempre calmo, pacifico, io sono più portato a urlare. Ci sono allenatori che stimolano in modo diverso, ma non dico meglio o peggio. Montella è diverso. Il suo lavoro è un cantiere aperto perché ci sono tanti giocatori nuovi, che neanche si conoscono tra loro. Abbiamo bisogno di tempo. Con il Napoli la squadra mi era piaciuta, con il Genoa no. Vediamo con la Juve".