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Serie A: top e flop della sesta giornata

Torna la nostra rubrica settimanale sulla Serie A.

Top e flop dell'ultimo turno di serie A. Una modo diverso per rileggere quanto accaduto nella sesta giornata del massimo campionato italiano che ha visto il ritorno al successo del Napoli.

PROMOSSI

Inter. Sei su sei. Numeri impressionanti per l'Inter sempre più nel segno del suo condottiero. Capolista a punteggio pieno con una difesa imperforabile con due sole reti subite. E, in settimana la prova del nove. Barcellona in Champions e Juventus in campionato.

Atalanta. Che spettacolo la Dea. Gioca un primo tempo da favola in casa del Sassuolo e si candida ad assoluta protagonista in campionato.

Montella. Non vinceva da febbraio in campionato. In un colpo solo la sua Fiorentina ritrova linfa. Prima il successo con la Samp e poi il blitz di San Siro con il Milan. Per Montella una soddisfazione doppia.

BOCCIATI

Milan. Una partenza da horror per i rossoneri. Quattro sconfitte in campionato su sei gare neanche il più pessimista dei tifosi l'avrebbe potuto immaginare. A Giampaolo sembra crollare il terreno sotto i piedi nonostante la società continui a sostenerlo.

Genoa. Gira male per il momento ai rossoblù. Pesante la sconfitta in casa della Lazio. E anche la panchina di Andreazzoli comincia a traballare.

Sampdoria. Se Sparta piange Atene non ride. Samp nel baratro. La prevedibile sconfitta conl'Inter non è altro che la conferma di una crisi che sembra senza fine. Serve una svolta a 360 gradi. Altrimenti sarà dura.

RIMANDATI

Sassuolo. Troppo brutto e svogliato per essere vero il Sassuolo visto all'opera nel match casalingo con l'Atalanta. L'undici di De Zerbi deve immediatamente reagire.

Spal. Terza sconfitta consecutiva per la Spal. La squadra di Semplici ha lottato con la Juventus e non era certo quella la sfida da cui trarre indicazioni o punti per la salvezza. Ma i biancazzurri hanno bisogno di ritrovarsi.

Bologna. Dopo una brillante partenza il Bologna ha rallentato la sua corsa perdendo anche a Udine. Nulla di cui preoccuparsi, ma già col Bologna serve una prestazione maiuscola.

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