Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di domani che vedrà la sua squadra affrontare il Sassuolo a Reggio Emilia.
Queste le sue parole:
“La squadra ha lavorato non bene, ma benissimo durante la sosta. C’è impegno, voglia e determinazione, quando vedi questo durante l’allenamento e le partite questo ti deve lasciare sereno. Le partite si possono anche non vincere, ma la voglia deve esserci sempre, di fare e di migliorare. Questo mi lascia sereno e contento, perché quando lavori in questo clima non puoi che essere soddisfatto”.
Sulle risposte che si aspetta da chi ha giocato di meno visti i tanti infortuni:
“Parliamo dal presupposto che tutti devono considerarsi titolari. Ci sono momenti in cui qualcuno dimostra di più e di meno, ma ho fiducia in tutti quelli che fanno parte della rosa, sono giocatori che abbiamo voluto tenere o comprare. Nutro grande fiducia nei ragazzi, affronteremo la situazione a petto in fuori, pronti a dare battaglia”.
Sulle riflessioni dopo l’infortunio di Sanchez:
“C’era grande dispiacere da parte di tutti, parliamo di un ragazzo che avevamo recuperato e che ci sta dando un importante apporto sotto tutti i punti di vista. Dispiace sinceramente anche per lui, che è venuto qui con grande voglia, anche di mettersi in discussione, e stava facendo bene per tornare ai suoi livelli. Quando stava iniziando a raccogliere i frutti, c’è stata questa tegola. Gli infortuni capitano però”.
Su Ibrahimovic:
“Parlare di altri giocatori oggi sarebbe una grande mancanza di rispetto dei miei calciatori, per quello che mi stanno dando e che mi hanno dato in questi tre mesi. Non è giusto. Con tutto il rispetto per Ibra, un giocatore che rimarrà nella storia del calcio quando deciderà di smettere, ho grandissima fiducia e rispetto dei miei. A volte alcune tegole e disavventure possono dare ancora maggiori stimoli e opportunità, per responsabilizzarci tutti quanti. Dobbiamo sfruttare questo, cercare di essere più forti”.
Su cosa manca per essere dinamite:
“Abbiamo dato continuità fino ad ora, non siamo stati “scintilla”. Dobbiamo continuare ad avere regolarità di prestazioni, migliorarci giorno per giorno, questo deve essere importante per noi. Da questo passa il miglioramento per ognuno di noi”.
Sulle parole di Gasperini sul riformare il calendario internazionale:
“Non è semplice, io sono stato da entrambe le parti e prima di essere ct e aver vissuto solo col club, è inevitabile che la vedi ‘egoisticamente’ dalla parte tua. Quando sei in Nazionale, reclami i tuoi spazi, visto che i giocatori non li vedi mai. Settembre, ottobre e novembre, poi per quattro mesi non li vedi più. Prima anche io ero allineato su questa posizione, mi sono lamentato, ma capisco i ct adesso. Serve tempo anche a loro, per lavorare sulle proprie squadre. Sono l’ultima persona che può dare una risposta, mi risulterebbe difficile”.
L’Inter viene da sei vittorie e due sconfitte: su cosa ha lavorato per tornare al filotto iniziale:
“In tutte le partite, vinte o no, abbiamo esaminato gli aspetti positivi e negativi. Quindi in maniera obiettiva abbiamo cercato di analizzare le situazioni in cui possiamo migliorare. È chiaro che giocando tanto, sette gare in 23 giorni, lo spazio per lavorare sul piano tattico è molto ridotto, qualcosa devi tralasciare. E dopo tre mesi non posso pretendere che i miei concetti siano fissati in maniera indelebile nella testa del giocatore”.
Il Sassuolo, con la Juventus, è l’unica squadra ad aver un bilancio positivo con l’Inter: sulle difficoltà che si aspetta dalla gara di domani:
“Stiamo parlando di una splendida realtà, bisogna fare i complimenti a chi l’ha creato e c’è dispiacere per la sua scomparsa, il presidente Squinzi. Stanno facendo calcio in maniera egregia in una realtà piccola, solo applausi per loro. Per loro domani c’è una partita importante, importantissima per noi, ci misureremo”.
In questi giorni si è parlato molto di Sebastiano Esposito, anche in termini polemici per la sua assenza al Mondiale Under 17: sul contributo che potrà dare:
“Tante persone parlano senza sapere: tre settimane fa è venuto qua Viscidi, che conosco bene dai tempi della Nazionale e fa il responsabile tecnico. Era stato avvisato della possibilità che Esposito rimanesse in caso di infortuni, lui ha dato piena disponibilità e non so dove possa essere venuta fuori questa polemica. Un ragazzo con qualità, che ha fatto tutto il precampionato con noi, è un ragazzo importante per il futuro ma anche per il presente dell’Inter. È cresciuto tanto a livello di mentalità e anche fisicamente, non avrei paura a farlo giocare. È inevitabile che avendo davanti Lukaku, Sanchez, Lautaro e Politano, a inizio stagione l’ho avvertito che avrebbe fatto la spola tra noi e Primavera. Lo stavo per far esordire a Barcellona… deve viaggiare molto terra-terra, ma non mi dà segni di presunzione, è un ragazzo che sta lavorando, avrà le sue chanches. Dovrà apportarci qualcosa, se lo farò giocare sarà perché penserò che potrà darci qualcosa”.
Su Bastoni:
“A differenza di Espo è un giocatore con un campionato di Serie A alle spalle, giocato al Parma e anche molto bene. Io ci credo ciecamente, e per questo non è andato in prestito. Possiamo giocare contro la Juve, con il Barcellona, con il Sassuolo o il Milan e lui ha le identiche chances di giocare”.