Il giocattolo Napoli sembra essersi definitivamente rotto. Nell’anno della consacrazione, nella stagione che avrebbe dovuto portare alla conquisa di un titolo pare che, invece, gli ingranaggi siano saltati.
Un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi, per non dire oltre, una situazione fallimentare sotto diversi punti di vista.
A tal punto da portare il patron De Laurentiis a sfogliare la margherita per trovare il degno sostituto di Carlo Ancelotti, la cui avventura alle falde del Vesuvio sembra essere arrivata al capolinea.
In tanti sono a chiedersi di chi sia la colpa ma, come spesso accade in questi casi, non può essere soltanto una componente ad aver spinto il Napoli così in basso in classifica (settimo e fuori dalla zona Europa, incredibile ma vero).
Proviamo ad analizzare analiticamente la situazione.
Allenatore. Questo è il caso più spinoso. Nel senso che la società ha scaricato Carlo Ancelotti e, come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, ha già contattato Max Allegri, Luciano Spalletti e Rino Gattuso ma, tutti e tre per diverse ragioni, non sarebbero intenzionati ad intraprendere la nuova avventura con gli azzurri. Sta di fatto che Ancelotti ha fallito nel suo campo. Vale a dire quello della gestione di un gruppo ormai sfaldatosi e che non riconosce una guida. Prima ancora degli aspetti tattici e tecnici.
Società. De Laurentis dopo la lite con i giocatori per il ritiro forzato e altre situazioni legate a prolugamenti di contratto sembra aver perso la bussola. Ma è il rapporto con la piazza che va via via deteriorandosi giorno dopo giorno. Quello che, prima di ogni cosa, andrebbe ricucito.
Giocatori. Da Allan, additato di essere uno dei principali cospiratori dell’ammitinamente, a Insigne, passando per Mertens e Callejon la metamorfosi dei calciatori del Napoli è sotto gli occhi di tutti. Una squadra che non si ritrova più in campo e fuori e che rischia di far saltare i piani della società.
Tifosi. In tutto questo calderone, in una sorta di tutti contro tutti, quelli a farne maggiormente le spese sono i tifosi. Che non riescono più a raccapezzarsi. I rapporti con la dirigenza e con il patron De Laurentiis non sono mai stati idilliaci ma, nelle ultime settimane, a salire sul banco degli imputati sono stati innanzitutto i calciatori. Insomma, c’eravamo tanto amati…