Maurizio Sarri, tecnico della Juventus, ha parlato davanti ai microfoni dei giornalisti alla vigilia della delicata gara di domani contro la Fiorentina di Iachini.
Sulle polemiche post Napoli:
“Delle polemiche ne so abbastanza poco, mi sembra strano che vengano strumentalizzate certe frasi. Mi sembra normale che uno resti legato a quei ragazzi con cui ho lavorato per tre anni e che mi hanno consentito di arrivare ai top club come il Chelsea e come la Juve. C’è una la gratitudine perché da lì parte il percorso che ti fa arrivare alla più grande società italiana che è la Juventus. I tifosi juventini si conquistano con i risultati, giustamente dovevano essere arrabbiati perché abbiamo giocato male e perso”.
Sui16 gol subiti dopo essere passati in vantaggio:
“Effettivamente in una certa parte della stagione siamo andati a calare a livello di intensità dopo il vantaggio anche se nell’ultimo periodo sembrava una difficoltà superata. Qualcosa in quel senso lì si può fare, si deve innescare una maggiore attenzione anche tramite esercitazione. Non è semplice quando si parla di situazioni più mentali che tattiche”.
SuIl’aspetto difensivo di Iachini:
“Difende con un’attenzione buonissima. Soffoca tutti gli spazi con la fase difensiva bassa e ha anche una ripartenza veloce. Dal punto di vista offensivo la capacità dovrà essere quella di muovere la palla più velocemente per evitare traffico. Dietro si dovrà fare attenzione e non perdere le posizioni, così da cercare di bloccare sul nascere eventuali ripartenze veloci”.
Riguardo i tempi di recupero di Khedira:
“Mi sono perso gli ultimi tre-quattro giorni perché ha avuto l’influenza. Sta lavorando a parte, per adesso è prematuro valutare i tempi”.
Per cosa vorrebbe essere ricordato quando finirà la sua esperienza alla Juve?
“Mi piacerebbe vincere qualcosa d’importante. Anche se la Juve è abituata a vincere e difficilmente ci si può far ricordare per le vittorie”.
Sul tridente usato a Napoli:
“Per me ci sono partite che dal punto di vista tattico non possono fare testo, perché arrivano da un approccio senza energie nervose che fa cadere la condizione fisica e su tutto il resto. In quel caso la squadra si allunga e non vedi nulla, va preso in considerazione solo il motivo per cui in alcune partite arriviamo scarichi. La stanchezza non può essere un alibi, contro la Roma abbiamo fatto una grande partita dopo quattro giorni facciamo una prestazione di livello nettamente inferiore, vuol dire che una condizione mentale non ottimale incide su tutto”.
Riguardo le condizioni fisiche di Pjanic:
“Aveva solo una grossa contusione. Ha approfittato per fare anche delle cure su un problemino che aveva prima. Si è allenato con la squadra ed è disponibile”.
Sull’eventuale presenza in campo di Buffon:
“Non lo so, sicuramente ne farà tante da quì alla fine. Per adesso giochiamo una volta alla settimana e dunque le rotazioni sono minori, tra dieci giorni torneremo a giocare ogni tre giorni”.
Sul centrocampo:
“In alcune partite Matuidi per noi è importante, in altre può giocare Rabiot. Dipende dalle partite che andiamo a giocare e dalle situazioni che prevediamo di trovare”.
Sui problemi con Emre Can:
“Ci sono situazioni normali. Ho trovato un gruppo di 27 giocatori, se tra questi ce ne sono uno-due che hanno problemi di inserimento in un certo contesto mi sembra normale. Le sue qualità non si discutono, in un altro modo di giocare Emre Can diventa fondamentale. Succede in qualsiasi gruppo e cambio di allenatore”.
Sul mercato di gennaio e gli eventuali spostamenti di equilibrio:
“I punti li fai sul campo e non sulla carta, non lo so se ha spostato gli equilibri. Io non ho chiesto nulla in estate e nulla a gennaio. Questa rosa è forte, devo essere io ad adeguarmi alle caratteristiche che ci sono, non si può certo pensare di rivoluzionare un organico cambiando 6-7 elementi che dal punto di vista economico a questi livelli sarebbe mostruoso. Sarebbe da presuntuoso, devo essere a farli rendere al meglio”.
Sull’eventuale utilizzo di Douglas Costa dall’inizio:
“Lui è un giocatore importante per noi, può fare la differenza e spostare gli equilibri, in due mesi l’obiettivo è farlo salire di condizione. L’ipotesi Douglas è da prendere in considerazione in tutte le partite”.