Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, ha parlato davanti ai microfoni dei giornalisti alla vigilia dello scontro diretto casalingo contro l’Inter di Conte.
Su che effetto fa sentire parlare di partita scudetto:
“Tanto effetto. La classifica dice questo, sappiamo che affronteremo un avversario forte e determinato. Ci stiamo preparando al meglio, l’allenamento di oggi mi farà decidere sugli ultimi dubbi. Sarà una partita molto importante ma non decisiva, mancheranno altre 14 gare. Certo vincere ti darebbe una spinta in più. Sappiamo da dove siamo partiti e da dove arriviamo. Abbiamo meritato questa posizione, abbiamo fatto ottime partite. Da tempo giochiamo un ottimo calcio e non abbiamo la pressione di questa posizione”.
Conte ha detto che Lazio e Inter sono due outsider…
“La Juventus è avanti a tutti, è stata la prima anche a fare lo stadio di proprietà. Inter e Lazio faranno di tutto per evitare il 9° scudetto di fila”.
Sta passando il concetto che la Lazio sia aiutata dagli arbitri…
“Abbiamo meritato quanto ottenuto. Noi non abbiamo più parlato di arbitri. Siamo usciti dall’Europa League per un rigore non dato contro il Celtic sacrosanto. Anche a Napoli, in Coppa Italia, ci sarebbe da recriminare per ore ma non sarebbe giusto. Due anni e mezzo fa sappiamo come abbiamo perso la Champions, per demeriti nostri e fattori non dipendenti da noi. Ma ora non bisogna guardarsi indietro”.
Torna a rivivere da allenatore una sfida scudetto, come aveva fatto 20 anni fa da calciatore…
“Le sensazioni sono diverse, qui hai tante preoccupazioni in più. Da giocatore hai meno pensieri. Domani sarà una partita importantissima, da preparare molto bene sotto l’aspetto tecnico-tattico: la differenza però le faranno le motivazioni, che ti fanno dare qualcosa di più”.
Se il challenge per il var eliminerebbe ogni polemica:
“Lascerei tutto così com’è. Si è faticato, non lo nego, perché eravamo abituati un altro tipo di calcio. Ora abbiamo accettato il var, che in casi oggettivi è fondamentale, ed è giusto che non cambi adesso“.
Domani ci saranno 60 mila spettatori, a Parma erano 4 mila in trasferta:
“È motivo di grande orgoglio, l’ho detto a più riprese. Tornando indietro, da quel Lazio-Empoli, sono cambiate tante cose. Il merito è di tutti: penso ai ragazzi, allo staff tecnico e alla società. Vedere i tifosi così presenti ci dà qualcosa in più”.
Sull’Inter:
“Sarà una partita da giocare con lucidità, ci saranno momenti in cui fare le scelte giuste. Affrontiamo una squadra organizzata, con un ottimo allenatore e con dei campionissimi in campo. Dovremo sapere bene cosa fare in tutte le fasi di gioco”.
Se la chiave in fase difensiva è limitare i passaggi a Lukaku:
“Dovremo essere molto intensi nella fase di non possesso. Il loro obiettivo è far arrivare la palla alle due punte, noi dovremo essere bravi nelle pressioni per evitare questi passaggi”.
Sulla maturazione di Jony:
“Sta crescendo, l’avete visto anche domenica. Rispetto a 4 mesi fa è diverso, ha messo dentro tante nozioni rispetto a come vogliamo giocare. Ogni giorno cerca di capire sempre di più in quel ruolo, che in precedenza non aveva mai fatto. Domani mancherà Lulic, abbiamo anche Lukaku che è tornato da una settimana. Non ha minutaggio ancora ma se continua a lavorare così può darci una mano a gara in corso”.
Sul rapporto con Conte:
“Ci conosciamo, c’è grande stima reciproca. È stato bravissimo a vincere subito in Italia dopo aver fatto esperienza. Ha vinto anche in Inghilterra e il suo calcio è conosciuto. È bravo a dare grande motivazioni, che possono fare la differenza in gare come questa”.