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Serie A, Napoli: le parole di Gattuso verso Brescia-Napoli

Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato davanti ai microfoni dei giornalisti alla vigilia della gara del Rigamonti contro il Brescia di Diego Lopez. 

Nei convocati ci sono Allan, Milik e Lozano. Sulla condizione generale della squadra: 
“Abbiamo lavorato bene. Lozano non è al 100%, con Allan tutto a posto, avevo detto subito che non portavo rancore. Si è allenato molto bene. Milik sta meglio e ha fatto ciò che doveva”.

Se sarà una partita trappola: 
“Domani è venerdì, ci sarà tempo di pensare a martedì. La priorità è la partita di domani. Giocherà la squadra migliore, chi sta al 100%. Noi con le piccole abbiamo perso 20 punti, toccando con mano le difficoltà. Domani sarà la stessa partita di Cagliari. Troveremo una squadra avvelenata. A mezzora dalla fine della partita con la Juve, dal Brescia sentivo parlare di Napoli, chiamando i tifosi, volevano sentire lo stadio forte. Per croveremo squadra e ambiente che ci vorranno mettere in difficoltà”.

Se aumentano le possibilità di vedere Ghoulam: 
“Sta lavorando, dando continuità al lavoro. E’ stato fermo tantissimo tempo, spero di vederlo come l’ho visto in queste due settimane. Gli manca qualcosina, ma sta dando continuità in allenamento ed è importante”.

Su che risposta ha dato Allan in settimana: 
“Allan è un giocatore come tutti e da tutti loro pretendo massimo impegno. Ci siamo guardati negli occhi e io per il mio mestiere non posso portare rancore. Ho visto un grande professionista che si è messo subito a disposizione della squadra, aiutando e facendosi aiutare”.

Difficile non farsi condizionare dal Barcellona: 
“Io non sono condizionato, penso solo a domani, poi leggo che loro sono in difficoltà, allora se loro sono in difficoltà noi…”.

E’ entrato nel vivo il caso multe per i fatti del 5 novembre post-Salisburgo.
“Sì, ma è successo il 5 novembre, non adesso. Dal 5 novembre stiamo con questo pensiero, ma noi dobbiamo giocare le partite. Noi abbiamo l’obiettivo di fare i professionisti e farci trovare pronti. Ma è successo il 5 novembre, non oggi. E se non si risolve? Noi dobbiamo guardare al nostro lavoro”.

Se lei da giocatore riusciva a non pensare a partite come quella col Barcellona prima di un altro match: 
“Sì, ci riuscivo. Dico la verità. Soffrivo solo quando giocavo dopo la Juventus, visto che in quegli anni ce la giocavamo con loro, e guardavo il tabellone durante la nostra partita, con i minuti che andavano avanti e senza riuscire a fare gol. Ad altre cose non ho mai pensato, neanche alla partita che veniva dopo tre giorni. Non ho mai pensato a quella successiva, ci pensavo dopo. Ma quando giocavo dopo le squadre che erano a pari punti con noi e guardavo il tabellone dello stadio…”.

Se preferiresti superare il turno col Barcellona o raggiungere l’Europa League in campionato: 
“Europa League tutta la vita. Non ci credi? Mancano 14 partite, ne devi vincere tante”.

Fate meglio fuori che in casa. Se è un Napoli più da trasferta: 
“Io preferisco giocare sempre in casa. E’ una questione di mentalità, di testa. Voi potete pensare che in casa dobbiamo fare qualcosa di diverso. Ma il problema è che tante volte bisogna annusare il pericolo prima. E noi in casa per tante partite abbiamo sempre giocato a campo aperto, senza annusare il pericolo, facendo errori tattici. Il problema è questo”.

Su Koulibaly
“Bisogna prima vedere cos’ha a livello strumentale, poi ascoltare le sue sensazioni. Sia io che lo staff abbiamo preferito di fermarlo per 7-10 giorni, poi valuteremo come si sentirà lui a livello fisico. Si conosce meglio di tutti, ci dirà come si sente”.

Che partita si aspetta col Brescia: 
“Sarà una partita simile a quella di Cagliari. Non so come giocherà domani, con quale modulo, ma è una squadra che lascia 2-3 giocatori sempre in avanti. Bisogna stare attenti a non peccare di presunzione, a palleggiare bene. I tre davanti non lavorano tanto in fase difensiva e possono darci problemi. Non sarà facile. Anche loro giocano sulle seconde palle, hanno 3-4 giocatori sempre a riempire l’area”.

Su come si lavora sulla testa in vista di questo doppio impegno: 
“Io ad oggi non ho sentito parlare del Barcellona. Non abbiamo ancora preparato il Barcellona, abbiamo preparato la gara col Brescia. Al Barcellona ci pensiamo sabato, dopo l’analisi della partita col Brescia. Dobbiamo parlare di Balotelli, Lopez, di Brescia. Non possiamo pensare che dobbiamo giocare contro Messi. Prepariamo bene questa. E i calciatori li ho sentiti molto motivati, non ho sentito discorsi diversi dal Brescia”.

Se Elmas da attaccante esterno è stata una sua invenzione: 
“In Nazionale dove gioca? Non l’ho inventato io attaccante esterno. Ha le qualità per farlo. Se parli con lui, a lui piace giocare più esterno che mezzala. Ma per me può diventare una grande mezzala”.

Politano-Callejon, due esterni con caratteristiche diverse. Se all’ex Inter servirebbe più copertura dalla mezzala: 
“No. Deve migliorare lui, non deve farsi puntare, dare meno spazio. E deve dare una mano. E quando lo fai sei più attento. Non deve fare solo la fase offensiva. Hanno caratteristiche diverse sì, sono d’accordo”.

Sul dualismo Ospina-Meret
“Non mi interessa. Faccio delle scelte e non vado né a simpatia né ad antipatia. In questo momento tutte le scelte fatte… Potete dirmi che non sono aziendalista. Mi piacerebbe esserlo. Ma devo pensare a mettere quelli di cui più mi fido. Le scelte le faccio in buona fede”.

Ha detto che non si fida, ma le chiedo se ora vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: 
“Io il bicchiere ultimamente non lo vedo proprio. Né mezzo pieno né mezzo vuoto. Oggi l’obiettivo è quello di riuscire a dare continuità, non solo nelle partite ma nel quotidiano. Le partite si vincono durante la settimana”.

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