Tutte le decisioni sono state rinviate al 23 marzo, data in cui ci sarà l’assemblea generale. Questa l’ultima notizia, in ordine cronologico, di una giornata che si preannuncia ancora interlocutoria sul fronte calcistico.
A cercare di mettere un po’ d’ordine al tutto, è intervenuto il presidente federale Gabriele Gravina: “Stiamo navigando a vista in un clima di nebbia assoluta. Sono convinto che il 3 aprile sia una data forse troppo vicina per pensare a una ripartenza immediata di tutte le attività, non solo quelle sportive ma anche quelle economiche. Per questo ho iniziato a parlare di una possibile ripresa ai primi di maggio, ma anche questa data al momento è del tutto teorica. Dobbiamo andare avanti di giorno in giorno cercando di dare alcuni riferimenti di date, altrimenti corriamo il rischio di farci trovare impreparati”.
Il presidente si è poi concentrato sulle questioni legate al campionato di Serie A:“ Non posso escludere nulla. Dobbiamo cercare di programmare con l’idea più ottimista che è quella di portare i campionati a termine. Fra le diverse ipotesi ho preannunciato anche la possibilità di non assegnazione del titolo, di congelamento della graduatoria o del ricorso a playoff e playout. Se non sarà possibile portare a termini i campionati, adotteremo altre decisioni. Non è escluso anche che il campionato di oggi possa essere bilanciato su due stagioni diverse. Oggi capisco che c’è tanta curiosità, ma nessuno oggi è in grado di dire quale sarà il nostro futuro, il nostro domani”.
Un passaggio importante è stato fatto anche su Euro 2020:“Il rinvio degli Europei è l’idea da seguire. Domani chiederemo un atto di responsabilità da parte della Uefa e un contributo di tutte le Federazioni a un percorso che miri alla tutela della salute degli atleti e di tutti i nostri tifosi e di tutti i cittadini del mondo, perché è un problema che non riguarda solo l’Italia. Europeo a novembre-dicembre? Non ci sono state ipotesi in questo senso. Sono tutte idee, riflessioni che richiedono un momento di attenzione. Domani ci confronteremo, saremo tutti collegati e mi auguro che venga la decisione più responsabile, anche se pensare oggi che ci sia una soluzione ideale è fuori luogo”.
Domani si svolgerà una videoconferenza della Uefa allargata a ben 55 Federazioni.