Mentre la Uefa comunica ufficialmente la volontà di riprendere i campionati e le competizioni europee anche d’estate, il capo della protezione civile Borrelli mette un freno ai facili entusiasmi. La fase 2, infatti, è ancora lontana e l’Italia dovrà osservare altre settimane di quarantena per uscire dalla prima fase d’emergenza.
Una situazione che colpisce tutta la popolazione e non solo lo sport. La data del 1 Maggio, quindi, resta utopica come inizio della seconda fase. Queste le dichiarazioni principali di Borrelli:” Dovremo stare in casa anche l’1 maggio? Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane. Bisogna avere comportamenti rigorosissimi, il coronavirus cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze per diverso tempo. Dobbiamo andare avanti con il massimo rigore e usare misure forti e precauzionali. L’ultima circolare del Viminale non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che ci possa sfuggire di mano. L’ora d’aria è una misura che non è ancora operativa, bisogna fare attenzione, rispettare le regole di prudenza e stare ancora in casa”.
Alla luce di tutto questo, anche la Serie A riflette sulla ripresa degli allenamenti e della competizione.