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Emergenza Coronavirus: il Governo frena sulla ripresa del campionato

“Non sarò il becchino del calcio italiano”, aveva detto nei giorni scorsi il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
I vertici del calcio europeo e nazionale spingono per ricominciare, a partire dal 4 maggio con l’inizio graduale degli allenamenti dei club di serie A.
Il Governo, a quanto trapela, non la pensa esattamente così e mette un freno alla vigilia del confronto fra le parti che si terrà domani.
Lapidario, in tal senso, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto a Tg2 Post.
“Non darei per certo l’avvio del campionato né degli allenamenti il 4 maggio, se prima non esistono le condizioni per il Paese. Lo sport non è solo il calcio e non è solo la serie A. La Serie A è una industria economica, ci concentriamo anche su calcio di Serie A. Dobbiamo capire se il calcio è pronto per la ripartenza con gli allenamenti, valuterò con molta attenzione, ma questo non deve dare l’illusione che riprendere l’allenamento vuol dire riprendere il campionato”.
Ma non c’è solo il calcio che spinge per ripartire lo sport è tanto altro.
“Ricevo migliaia di messaggi di persone che vorrebbero andare in palestra o in piscina o fare attività motoria all’aperto, oggi limitata a pochi passi vicino casa. Quello che mi interessa è che riparta tutto lo sport, non solo il calcio di Serie A – ha detto Spadafora -. Il mio obiettivo è di pensare alla Serie A, a tutto il mondo dello sport e a tutti gli italiani che vogliono riprendere a fare l’attività fisica. Speriamo che tanti milioni di italiani possano tornare a fare attività fisica e non solo i calciatori”.
Bonus 600 euro dalla prossima settimana assicura Spadafora. “Il bonus di 600 euro ai collaboratori sportivi e non solo per coloro con reddito fino a 10mila euro. Dalla prossima settimana, inoltre, saranno disponibili 100 milioni di euro di finanziamenti per andare incontro a società dilettantistiche e non far fallire centinaia centri sportivi”.
Se si giocherà, partite in chiaro? “Argomento spinoso mettere in ordine Lega Serie A, società, Sky e diritti tv”, ha concluso l’esponente del governo italiano.

Domani, quindi, si prospetta una riunione anche dai toni accesi con diversità di vedute. La posta in palio è molto alta, ma al primo posto ci deve essere la salute di tutti. Inutile girarci attorno.   

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