Ieri in prima serata il premier Conte ha parlato a tutti gli italiani, dando il via libera alla cosiddetta “fase 2”, ovvero quella di convivenza con il virus, a partire dal prossimo 4 maggio.
Gli sport di squadra dovranno però attendere il 18 del mese venturo per riprendere le sedute di allenamento, e il presidente della FIGC Gabriele Gravina si dice pronto per la ripartenza in quella data e per la successiva ripresa dei campionati.
“Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta. Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni”, dice il numero uno della federazione, poi prosegue: “Abbiamo sempre affermato di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l’orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è responsabile, l’unica che persegue l’interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che sarebbe anch’esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A”.
Inoltre la FIGC ha chiesto un incontro con la commissione medico-scientifica per intraprendere una strada condivisa e modificare alcuni punti del protocollo presentato la scorsa settimana: “La Commissione medico scientifica della Figc ha stilato un protocollo rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza; ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni dello stesso Comitato, del Coni e riconoscendo l’Fmsi quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto. Una volta migliorato, ci potranno essere tutti i presupposti per il via libera al 18 maggio”.