Lo spettro degli asintomatici scuote il calcio in Brasile e la sua voglia di ripartire. Sono, infatti, 38 su 293 persone sottoposte a test, coloro che sono risultate positive al Covid-19 (tutte senza sintomi apparenti) e che lavorano, a vario titolo, per il Flamengo, storico club carioca. Tre di loro sono calciatori della prima squadre e altri due, sempre calciatori, “precedentemente in contatto con il coronavirus e con anticorpi“.
Sei sono i dirigenti e membri dello staff, 25, invece, fra familiari e lavoratori all’interno della società brasiliana. Due sono funzionari di imprese sponsor del club venuti a contatto con chi, in seno alla società, era già positivo. A metà febbraio era risultato positivo al Covid-19 l’allenatore della squadra di calcio Jorge Jesùs, poi guarito, mentre lunedì scorso è morto di coronavirus lo storico massaggiatore della squadra rossonera, per la quale lavorava da 40 anni, Jorge Luiz Domingos, per tutti Jorginho, che aveva 68 anni.
Una percentuale che lascia molti dubbi sulla reale situazione attuale in Brasile e che getta più di una ombra sulla possibilità di riprendere a giocare in tempi brevi.