Deciso da tempo lo stop alla stagione di basket, adesso è tempo di consuntivo. Anche e soprattutto economici. E fra perdite d’esercizio relative al mancato completamento della stagione e misure da adottare per la ripresa, i club della palla a spicchi si leccano le ferite.
Ai microfoni di SuperNews, il ds della Dinamo Sassari, Federico Pasquini, non utilizza mezze misure.
“A mio parere, la quasi totalità delle società andrà a perdere intorno al 30-40% del budget” – afferma il dirigente del team sardo –. Per una società come la nostra, abituata al ‘tutto esaurito’, quando cominciano a mancare gli introiti degli incassi e quando le cento aziende che collaborano con noi a livello di sponsorizzazioni cominciano ad accusare pesantemente il colpo della pandemia, è più che ovvio che una società sportiva si trovi destabilizzata”.
Di cosa c’è bisogno adesso?
“Innanzitutto di concretezza. Quindi di capacità di programmazione, sotto due aspetti. Prima i club, che dovranno esser bravi a realizzare piani per i prossimi due o tre anni, andando a togliere un po’ di budget ogni stagione, per cercare poi, al termine di questo periodo, di tornare alla situazione pre virus. Poi da un punto di vista del sistema, dato che bisognerà pianificare ed attuare regole solide e concrete, poiché quello che dovrà cambiare è la garanzia economica che i club devono dare”.
Promozioni e retrocessioni. Giusto così?
“Ho un’idea diversa rispetto a quanto è stato deciso. Quando hai giocato circa una ventina di partite di Serie A e ventisei di Serie A2, penso ci siano tutti gli strumenti per capire chi vada premiato. In Serie A non mi aspetto l’assegnazione dello scudetto, ma per la Serie A2, al contrario, potrei aspettarmi che qualcuno venga promosso e qualcun’altro retrocesso”.