Il 13 o il 20 giugno potrebbe ripartire il campionato di serie A. Ovviamente a porte chiuse, così come sta avvenendo in Germania dove gli stadi della Bundesliga sono rigorosamente senza pubblico.
Ma non è detto che le cose in un futuro non troppo lontano possano cambiare.
Intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, il virologo Fabrizio Pregliasco – docente di Igiene e medicina preventiva all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi – non esclude che dalla metà di luglio una piccola fetta di pubblico possa tornare sugli spalti.
“E’ possibile che ciò avvenga. Per ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, è comunque giusto agire con cautela. Il calcio può ripartire a porte chiuse. Ciò che stiamo facendo è quello di procedere gradualmente”.
Sul vaccino. “Spero arrivi presto. ma ancora non sappiamo se questo virus dà un’immunità per lungo o breve periodo. La disponibilità effettiva di un vaccino richiede un anno, un anno e mezzo come minimo: per ora bisogna convivere con il virus”.
Sull’eventuale risalita della curva pandemica. “È un rischio che esiste e a cui dobbiamo pensare, attrezzandoci per evitare altri dolori. Più contatti, più possibilità di avere dei focolai. La sfida sarà quella di riuscita di individuarli per tempo e limitarne la diffusione. A oggi possiamo confermare che il contatto stretto è meno di un metro per più di 15 minuti. Ovviamente chi starnutisce o tossisce emette una quantità enorme di goccioline, questo è il rischio. Sicuramente il contatto stretto è quello più pericoloso, ma anche la via indiretta degli oggetti, contatti conseguenti, non sono da sottovalutare”.