Nella sfida di ieri sera al “San Paolo” non è bastato all’Inter andare in vantaggio con Eriksen, dopo pochi minuti, e mantenere per lunghi tratti di gara il pallino del gioco in mano. Mertens trova il pari, a fine primo tempo, e al Napoli, dopo il successo dell’andata, basta per conquistare la finale.
Per i partenopei, che hanno trascorso un’annata fra alti e bassi e continue ricerche di equilibrio, si tratta di un traguardo di non poco conto, mentre l’Inter fallisce quello che poteva diventare un concreto obiettivo stagionale.
In casa nerazzurra ha deluso il duo offensivo che avrebbe dovuto dare la spinta necessaria per il passaggio del turno. Evanescente Lautaro Martinez, in ritardo Lukaku. Questi i riflessi di ieri dopo tre mesi di lontananza dal calcio giocato.
Il trainer nerazzurro, Antonio Conte, ha elogiato la prestazione dei suoi a fine gara, dicendo addirittura: “Abbiamo giocato come piace a me”, ma sta di fatto che si rischia seriamente di chiudere l’annata calcistica con un pugno di mosche in mano.
Sul fronte Napoli, il volto di Rino Gattuso, le sue sofferenze e la dedica finale ai genitori e a tutta la sua famiglia, affranta dal dolore per la scomparsa della sorella, sono la fotografia di ieri sera.
Ma per il club di De Laurentiis la Coppa Italia potrebbe diventare un punto importante di ripartenza dopo le tante incomprensioni interne. Sarebbe anche un modo per ricompattare l’ambiente, deluso e un po’ disorientato.
E in finale ci sarà da affrontare l’ex allenatore degli azzurri che tanti estimatori ha lasciato alle falde del Vesuvio. Una storia che si ripete. Peccato solo che l’Olimpico sarà deserto. Ma di sicuro non mancheranno i motivi di interesse per una sfida dal sapore antico e sempre molto affascinante.