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Nba, playoff: clamorosa protesta contro razzismo e violenze, gare rinviate

La protesta è di quelle eclatanti. Il mondo dello sport, in particolare il basket, si ferma negli States. I giocatori decidono di boicottare alcune partite (ufficialemnte rinviate) in segno di protesta contro le brutalità della polizia nei confronti degli afroamericani.
Sono i Milwaukee Bucks a inscenare una protesta forte e potente, destinata a far discutere. L’ultimo episodio c sui si riferiscono riguarda la sparatoria che ha visto Jacob Blake uscire paralizzato dopo esser stato colpito dai proiettili delle forze dell’ordine nello Stato di Milwaukee.
Il messaggio, contro il razzismo e le ingiustizie sociali, è anche politico e avrà le sue ripercussioni sulle elezioni di novembre.

A seguire i Bucks anche Houston.Oklahoma City non si giocherà e la rivendicazione abbraccia, di fatto, tutto il mondo Nba. LeBron James si sfoga sui social e chiede un cambiamento radicale.

Anche il mondo del tennis resta fermo. Oggi non si disputeranno gli incontri del torneo di Cincinnati a New York, dove si sta svolgendo il Master 1000. Naomi Osaka, tennista di colore, si era dichiarata pronta a non scendere in campo nella sfida che la vedeva opposta a Elise Mertens e, quindi, Atp e Wta hanno deciso di seguire l’esempio della Nba rinviando a domani il programma odierno.

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