Il Chievo arranca ancora una volta e con la Spal arriva solo un pareggio risicato. Le buone risposte date nel turno precedente contro la Reggina, dove di mezzo ci si è messa solo la iella, non hanno avuto seguito, o almeno non per gli interi 90′. La sensazione è quella di una squadra che stenta a ritrovarsi pienamente e a riacquisire fiducia nei propri mezzi. Garritano sblocca la sfida con una freddezza glaciale dagli undici metri, ma Valoti riassesta l’equilibrio con un preciso colpo di testa. Un punto a testa che serve poco.
Le occasioni non mancano, ma che fatica a costruire
Aglietti si affida al consueto 4-4-2, confermando Canotto nel ruolo di seconda punta a fianco a Djordjevic e preferendo nuovamente Bertagnoli a Mogos sulla corsia difensiva di destra. I ritmi della gara si alzano fin dalle prime battute, con il Viviani ferrarese (l’altro Viviani è titolare nella zona mediana dei clivensi) che sfiora la traversa su calcio piazzato. I padroni di casa rispondono immediatamente con Canotto, che impegna Berisha con una conclusione precisa e radente. Sugli sviluppi del calcio d’angolo Leverbe svetta su tutti, ma il suo colpo di testa termina di poco fuori. Pochi istanti più tardi Ranieri rischia il pasticcio, svirgolando in area e sfiorando l’autorete. La partita è divertente ma i due portieri rimangono imbattuti, anche se Semper rischia di essere beffato su un diagonale appena a lato di Strefezza a ridosso del duplice fischio.
Il Chievo avrebbe meritato di chiudere in vantaggio la prima frazione, che però ha anche evidenziato le difficoltà in fase di costruzione e l’insanabile mancanza di concretezza sotto porta. Nella ripresa l’intensità dell’incontro cala, ma al 53′ l’imprevedibilità di Canotto costringe Okoli a stenderlo in area di rigore. Il contatto è minimo ma secondo l’arbitro è sufficiente per decretare il penalty. Dal dischetto si presenta Garritano, il quale non sbaglia. Chievo avanti. Aglietti inizia a riassaporare il gusto del successo, ma dieci minuti dopo Valoti pareggia i conti con una precisa (e un po’ fortuita) torsione che si insacca in fondo alla rete. Nell’ultimo terzo di partita le due formazioni sembrano accontentarsi del punto, risultato che in realtà serve poco a entrambe. Non succede più nulla che meriti menzione. Posta in palio spartita.
“Abbiamo fermato una squadra forte. Il pareggio è giusto”
Se a Reggio si era registrato un dominio per tutto l’arco della gara, questa sera il Chievo è andato calando alla distanza. Segnali indubbiamente positivi li forniscono i primi 45′, ma per tornare a competere con le dirette concorrenti urge impadronirsi di nuovo di un spirito volto al sacrificio e alla cooperazione. Il tecnico clivense ha commentato così la prestazione dei suoi: “Il pareggio è giusto, sapevamo delle difficoltà della partita, la SPAL è un avversario forte. La partita ha vissuto a folate, con noi che all’inizio abbiamo avuto delle occasioni per sbloccarla e poi le hanno avute loro. Abbiamo fermato una delle squadre più forti del campionato: dobbiamo essere consapevoli di questo, perché la SPAL ha fisicità e l’ha fatta sentire”.
Poi Aglietti si sofferma sull’avanzamento di Canotto nelle veci di spalla del centravanti: “Canotto è istintivo, ha bisogno di avere pochi compiti in campo e magari in quella posizione svaria di più. Volevo dare continuità a lui e a Djordjevic, perché avevano fatto bene. Sapevo di avere attaccanti che potevano entrare e risultare decisivi, cosa che per poco non è successa ma la lettura della gara era questa. Le caratteristiche dei difensori della Spal mi hanno portato a scegliere Canotto, oltre alla sua buona prestazione che ha offerto a Reggio”.
Di seguito la conferenza stampa post-partita di Alfredo Aglietti: