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SuperLega, si ribellano tutti

Quest’oggi il mondo del calcio si mobilita contro la Super Lega. Commenti, anche abbastanza pesanti, verso verso i club fondatori e le figure di maggior spicco che hanno aderito al progetto.

Dopo il comunicato stampa redatto dai fondatori della Super Lega, il presidente Aleksander Ceferin è intervento al congresso UEFA e ha puntato il dito contro i club fondatori della SuperLega: “Il calcio non appartiene a nessuno. O meglio, appartiene a tutti, perché il calcio fa parte del nostro patrimonio. Rispetto per la storia. Rispetto per la tradizione. Rispetto per gli altri. Questo significa qualcosa. I grandi club di oggi non erano necessariamente grandi club in passato, e non vi è alcuna garanzia che diventeranno grandi club in futuro. Il calcio è dinamico, imprevedibile. Questo è ciò che lo rende un gioco così bello”.

Anche Boris Jonhnson attacca: “Il Governo non starà a guardare una piccola manciata di proprietari – fanno sapere da Downing Street – Valutiamo ogni possibilità per garantire che queste proposte siano fermate”.

Urbano Cairo invece dopo l’assemblea di Lega Serie A così: “Marotta non può rappresentare la Lega in Figc, è un traditore e deve dimettersi. Sta attentando alla vita di questa associazione, lo stesso discorso vale per Agnelli. Devono vergognarsi, il progetto Superlega non andrà in porto ma anche solo pensarlo significa attentare alla vita della Lega Serie A.

Roberto De Zerbi, in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Milan sulla vicenda SuperLega si esprime così: “Sono molto toccato e arrabbiato di questa cosa a tal punto che ieri abbiamo parlato con la squadra per una mezz’ora. Sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un colpo di stato! Questo episodio equivale un colpo di stato nel calcio, nei contenuti e nella modalità. Nei contenuti perché il calcio è di tutti ed è meritocratico. Nella modalità perché si poteva fare alla luce del sole, invece comunicati congiunti a mezzanotte. E’ tutto sbagliato. Credo sia arrivato il momento anche di esporsi. Io domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre e l’ho detto ai giocatori e a Carnevali. Se Carnevali mi obbligherà ad andare chiaramente ci vado. Ma sono rimasto male.

Anche Robin Gosens dice la sua, ha rilasciato un’intervista a Kicker, parlando così della Superlega: “In tutto il mondo ci sono persone che stanno morendo per il Covid e questi dodici club creano la Super League e si fanno infilare 100-150 milioni nel c***. Tutto davvero triste. I tifosi faranno proteste? Io mi unirò a loro. Il fatto che la sfavorita possa prevalere è la base del calcio da sempre”.

Il mister del Bologna Sinisa Mihajlovic non ha usato mezzi termini per definire un torneo nato dall’esigenza di monetizzare il più possibile: “Per me è una cosa brutta, il calcio è lo sport più seguito al mondo, più amato, perché dà la possibilità qualche volta alle squadre piccole di vincere contro le grandi. I ricchi diventano più ricchi e i poveri ancora più poveri. Non è questo lo spirito dello sport. Non la condivido e non mi piace. È una questione di soldi? Credo di sì e toglie al calcio la possibilità di competere. Nello sport i piccoli possono battere i grandi. Poi chiaro, un big match è sempre bello da vedere”.

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