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Di Francesco si presenta al Verona

Verona, Di Francesco si presenta: “Ho avvertito stima nei miei confronti. Qui per dare il meglio di me”

Alcuni giorni dopo l’annuncio, Eusebio Di Francesco si è ufficialmente presentato all’ambiente gialloblù. Dopo un casting abbastanza corposo, il Verona ha virato su di lui per dare continuità all’ottimo lavoro svolto da Ivan Juric nel biennio appena trascorso. C’è forte voglia di riscatto da parte dell’ex tecnico della Roma che, nonostante le sfortunate esperienze recenti, vanta un pedigree di tutto rispetto, in cui è possibile scorgere preparazione e competenze, come dimostrato a Sassuolo e anche nella capitale.

“Sono qui per fare un lavoro importante”

Ambiente caldi e passionali ne ha vissuti il mister nativo di Pescara, per cui non teme la pressione, che inevitabilmente si presenterà al suo cospetto. Il primo impatto con la nuova realtà è molto positivo: “Sono arrivato ieri sera e ho trovato una città splendida, e di questo sono davvero felice. Ma sono qua per fare un lavoro importante e cercare di dare il meglio di me stesso. Voglio vivere bene questa città, ma allo stesso tempo voglio cercare di fare svolgere bene il mio mestiere”.

“C’è stato un incontro con il direttore D’Amico a Pescara circa un mese fa – prosegue l’allenatore abruzzese, parlando della trattativa che l’ha portato a firmare per il club scaligero – È stato un piacere parlare con lui di calcio. Negli ultimi anni ho commesso degli errori, io anche io ho delle responsabilità, mi ha fatto piacere sentire grande stima nei miei confronti. Ho avuto subito sensazioni positive, perché questa società mi ha voluto fortemente. C’è voglia di ripartire da parte mia e di ritrovare una squadra che negli ultimi due anni ha dimostrato di avere grande coraggio nell’affrontare tutti. Ho intenzione di mantenere questo spirito insieme a tutti: questo è l’obiettivo che mi ha spinto ad accettare la proposta del Verona”.

“Dobbiamo essere un unico corpo. C’è armonia con il presidente”

Successivamente continua parlando del progetto in costruzione e dell’ossature della squadra: “Di imprescindibile non c’è nessuno, dobbiamo ragionare sul noi. Negli ultimi anni ho sentito tanti ‘io’, e questo non va bene: dobbiamo essere un unico corpo, che deve giocare per la salvezza con temperamento, che è un po’ quello che ha lasciato Juric. Io porterò novità dal punto di vista tattico, ma non voglio smontare quello che è stato fatto da questa squadra“.

Poi si passa al capitolo obiettivi: “Credo che degli obiettivi abbia già parlato: la prima cosa che D’Amico mi ha detto è che l’obiettivo è la salvezza. Poi viene tutto il resto. Credo sia stato l’obiettivo anche negli ultimi due anni. Ci tengo a dire che io e Tony ci siamo conosciuti un mese fa: la scelta è legata al come ci siamo trovati, mi auguro che questa alchimia rimanga a lungo. Voglio mantenere con lui un rapporto diretto e schietto. Col presidente, successivamente, abbiamo fatto una call: ci siamo trovati in armonia, anche lui è stato schietto. Mi è piaciuto, mi piacciono le persone dirette”.

“Non temo le pressioni. La squadra non verrà stravolta”

“Si partirà coi paragoni, è normale – continua Di Francesco – Sono abituato alle pressioni: vorrei dare continuità anche nei risultati. Ovvio che nulla è scontato, voglio percorrere quella strada attraverso i miei principi. Cercherò di rubare il meglio che ho visto al Verona in questi ultimi due anni. Non credo che la squadra verrà stravolta – prosegue – sono tranquillo da questo punto di vista. Sugli errori commessi dico che chi non fa non sbaglia. Alla Sampdoria io mi sono dimesso, già dopo due o tre partite c’era qualcosa che si era rotto all’interno del gruppo. E ho lasciato due anni di contratto. Questo fa capire che è stata una scelta inizialmente frettolosa. A Cagliari non è andata come si sperava, ho fatto degli sbagli che cercherò di non ripetere”.

Sullo schieramento dichiara: “Cercherò di mantenere la difesa a tre, facendola giocare anche a quattro. Ci sono delle differenze sottili. Per sfruttare i nostri esterni, che hanno fatto benissimo in quel ruolo, devo cercare di mantenere una linea a tre: cercherò di lavorare sul 3-4-3, per poi magari modificarlo in corso d’opera, cercando di far capire ai ragazzi come passare anche a quattro”. Sul ritorno al passato per quanto riguarda i suoi collaboratori: “Ho cercato di ritornare al vecchio staff. Nella vita ci sono momenti di separazione, legati non a litigi ma a visioni differenti. Ci siamo ritrovati e cercheremo di ripartire da lì. Ho fatto due anni a casa più che lavorare, vorrei ripartire e continuare a lavorare col mio staff, che per me è fondamentale”.

“Valuteremo i giovani pronti. Mi piace prendere alti gli avversari”

Su possibili innesti dal settore giovanile si esprime in questo modo: “Di nomi non ne faccio, stiamo valutando col direttore quali portare in ritiro. Posso dire che Cancellieri può essere uno di quelli: a me piace per caratteristiche, lo valuterò in ritiro. Bisogna far giocare i giovani bravi, quelli pronti, non come si fa in Serie C, dove vige l’obbligo di farli giocare”. Infine offre una panoramica sul suo concetto di calcio: “Un po’ vi siete dimenticati di come alleno, perché ho fatto male ultimamente (ride, ndr). Mi piace molto il concetto di mentalità, il pensiero di dominare e di prendere gli avversari alti c’è. Ero contento di veder giocare il Verona in quel modo, e in questo periodo ho cercato di rubare ai miei colleghi, come in passato hanno rubato a me”.

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