Il Chievo potrebbe ripartire dalla Serie D. Dopo le note vicissitudini che hanno colpito il club gialloblù, è giunto il momento di tentare di programmare l’immediato futuro, anche se il tempo stringe. A seguito dell’esclusione dal prossimo campionato di Serie B, in molti si chiedono da quale categoria riprenderà il proprio cammino il Chievo. Per la presenza di Hellas Verona e Virtus Verona nel calcio professionistico, la società della Diga non potrebbe essere inserita nel torneo interregionale. Tuttavia, c’è una strada alternativa. Dal 1986 il Chievo ha militato ininterrottamente nel professionismo (dalla C2 alla Serie A), motivo per cui ha accumulato meriti sportivi che gli permetterebbero di iscriversi alla D.
Primo contatto tra il sindaco Sboarina e la FIGC
Come riportato dal quotidiano locale L’Arena, nei giorni scorsi si è registrato un primo colloquio tra Federico Sboarina, sindaco di Verona, e Gravina, presidente della Federcalcio. I rappresentanti delle due istituzioni hanno cercato di capire se ci sono gli estremi per accogliere il Chievo nel campionato di Serie D. La possibilità è garantita dall’articolo 52 delle Noif, ovvero le normative interne alla federazione. Il testo recita questo: “In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Divisione Unica-Lega Pro il presidente federale, d’intesa con il presidente della Lnd, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un campionato della Lnd, anche in soprannumero, purché la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al campionato”.
Entro il 24 agosto la società che vorrà raccogliere i cocci del vecchio Chievo dovrà presentare alla FIGC la documentazione necessaria all’iscrizione alla prossima Serie D. Ovviamente in sovrannumero, come specificato anche nell’articolo di cui sopra. I tempi sono strettissimi e il Comune di Verona ha ora il compito di vagliare le varie proposte che perverranno. Il sindaco veronese – scrive L’Arena – potrebbe, però, istituire una manifestazione d’interesse che potrebbe chiudersi in cinque giorni. Al termine di questo periodo si deciderà a chi affidare la rinascita dei Mussi Volanti. E’ scontato dire che la scelta ricadrà su chi potrà offrire garanzie sul piano economico-sportivo e un progetto solido per costruire una struttura da zero.
Tra le possibilità che si potrebbero palesare c’è quella di una nuova proprietà composta dalle vecchie glorie gialloblù. Con Pellissier alla guida di questa “cordata” di persone che al Chievo hanno dato e ricevuto tanto. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, tanto che l’ex bandiera e capitano clivense è consapevole delle difficoltà presenti per la realizzazione di quest’opera romantica. Servono soldi veloci e un riassetto da edificare nel più breve tempo possibile.
Ma… Il processo per la riammissione in B è ancora in corso
Mentre si discute sulle modalità attraverso cui poter iscrivere il Chievo in Serie D, il fascicolo per la riammissione in B è ancora aperto. Il Tar del Lazio aveva fissato l’udienza per il giudizio collegiale il 6 settembre. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo ha accolto l’istanza dei legali del club, accettando di anticipare la seduta al 17 agosto alle ore 8.45. Il Chievo tenterà per l’ennesima volta di fare valere le proprie ragioni per essere inserito in cadetteria. E qualora il TAR dovesse sovvertire i precedenti verdetti (ipotesi al momento remota), si potrebbe andare verso una Serie B a 21 squadre. I calendari andrebbero rifatti e si andrebbe incontro a pesanti ripercussioni sul mercato visto che gli accordi presi dai giocatori svincolati dalla FIGC potrebbero essere bloccati.