I miseri barlumi di speranza rimasti sono stati (quasi) definitivamente spazzati via: il Tar del Lazio conferma la decisione del giudice monocratico sull’esclusione del Chievo dalla Serie B. Dopo la decisione assunta il 2 agosto scorso, il Tribunale Amministrativo aveva programmato l’udienza collegiale per il 6 settembre. L’incontro è stato poi anticipato al 17 agosto, accogliendo l’istanza dei legali gialloblù. La società veronese chiedeva l’inserimento in sovrannumero al campionato cadetto e il blocco dello svincolo dei tesserati, disposto dalla FIGC due settimane fa. Pareva ci potessero essere i presupposti per un clamoroso ribaltone e invece è arrivata l’ennesima doccia gelata.
Tar inflessibile
Il Tar, dunque, non si discosta dai verdetti che hanno preceduto l’ultima sentenza. Le motivazioni dei giudici sono legate alle solite inadempienze finanziarie di cui si parla da settimane. Così si sono espressi: “alla data del 28 giugno 2021, termine perentorio indispensabile per garantire il regolare svolgimento del campionato in condizioni di parità dei partecipanti, la società ricorrente non risulta né avere assolto agli obblighi fiscali maturati dal periodo di imposta 2014 al 2018, né avere depositato atti di transazione e/o rateazione del debito”. Inoltre il Tar ritiene che la decisione del Collegio di garanzia sia conforme al sistema delle licenze nazionali Figc e non riconosce “alcuna disparità di trattamento” verso il Chievo rispetto ai controlli della scorsa stagione.
Appello disperato al Consiglio di Stato
Adesso il club scaligero pare intenzionato a ricorrere al Consiglio di Stato. Si tratta dell’ultimo grado di giudizio nazionale (poi, in caso, ci sarebbe il Consiglio Europeo) a cui potersi appellare per tentare di sovvertire il verdetto. La giustizia ha fissato l’appuntamento al 26 agosto, con la stagione già cominciata. Per questo motivo la contesa riguarderebbe a quel punto solo eventuali risarcimenti nei confronti del Chievo.
Intanto Pellissier lavora per una nuova società
Il Tar esclude il Chievo dalla Serie B e nel frattempo c’è chi sta lavorando per far ripartire la macchina. In prima linea si trova Sergio Pellissier, bandiera e capitano di mille battaglie, che avrebbe già depositato la nuova denominazione, ovvero Fc Chievo 1929. La possibilità di riprendere il cammino dalla Serie D è concreta, grazie all’intervento del Comune di Verona, presidiato dal sindaco Sboarina. Tuttavia, entro il 24 agosto bisogna presentare tutta la documentazione necessaria per l’iscrizione alla quarta categoria nazionale con alla guida una nuova proprietà che fornisca garanzie sul piano economico-sportivo.
In una dichiarazione rilasciata al Corriere di Verona, l’ex attaccante clivense si è pronunciato così: “Quello che vorrei far capire ai tifosi del Chievo è che l’idea è quella di ripartire con una società nuova di zecca. Qualcosa di puro, che possa fa rinascere tutto sotto il segno di una nuova era. Purtroppo il tempo per ripartire è molto poco, il periodo vacanziero non aiuta e il fatto che non ci sia ancora certezza assoluta che il Chievo di Campedelli cessi la propria attività frena gli entusiasmi. Servono 500 mila euro per l’iscrizione, non è una cifra bassa, ma ci stiamo provando”.