Il Sassuolo passa di misura in casa del Verona nella prima giornata di Serie A. Nell’atmosfera incandescente di un Bentegodi nuovamente frequentato dai tifosi, la squadra di Di Francesco non sfigura, ma l’espulsione di Veloso nel primo tempo indirizza la gara. Tuttavia, l’ex tecnico della Roma ha potuto raccogliere buoni spunti, a partire dalla doppietta di Zaccagni, che sembra essere tornato al centro del progetto. Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì sera, sempre tra le mura amiche: arriva l’Inter, campione d’Italia in carica.
La cronaca dell’incontro
Dopo il convincente risultato ottenuto nel turno di Coppa Italia, Di Francesco decide di confermare gran parte dell’undici che era sceso in campo contro il Catanzaro. In attacco Kalinic è supportato alle spalle da Barak e Zaccagni, a centrocampo, invece, fa il suo debutto Hongla, preferito a Tameze, mentre sulla corsia di destra viene schierato Casale al posto dell’indisponibile Faraoni. I padroni di casa cominciano forte con Barak, che costringe Consigli a deviare in corner dopo pochi minuti. Gli ospiti rispondono con Caputo, ma Pandur è attento e concede solo un tiro dalla bandierina. Al 24′ Zaccagni sfiora il vantaggio, ma la sua conclusione termina di poco alta.
Il match si mantiene su buoni ritmi e alla mezzora Kalinic colpisce una clamorosa traversa dopo un colpo di testa che sembrava destinato a gonfiare la rete. Sul ribaltamento di fronte il risultato si sblocca grazie a Raspadori, che sfonda centralmente su imbucata di Djuricic e trafigge un incolpevole Pandur. A ridosso del duplice fischio i gialloblù rimangono in inferiorità numerica: Veloso, già ammonito, entra in gioco pericoloso e dopo il consulto con la sala Var l’arbitro estrae il cartellino rosso.
Il Verona non si demoralizza e al rientro sul terreno di gioco impegna nuovamente l’estremo difensore neroverde, chiamato a un altro intervento. Tuttavia, gli uomini in blu concedono troppi spazi agli avversari, che firmano la rete del raddoppio con Djuricic dopo un dai e vai perfetto con Caputo. A venti minuti dal termine Toljan stende Zaccagni in area di rigore. Penalty sacrosanto. Dal dischetto va lo stesso Zaccagni. Esecuzione magistrale e partita riaperta. Per poco, però. I ragazzi di Dionisi si riportano avanti di due grazie a un siluro di Traore dal limite dell’area che non lascia scampo al portiere scaligero. L’Hellas non si arrende e allo scoccare del novantesimo rimette tutto in discussione. Zaccagni penetra tra le maglie degli emiliani e con un destro a giro timbra la sua personale doppietta. Troppo tardi. Passa il Sassuolo 3 a 2.
Il commento di Di Francesco nel post-partita
Amarezza, ma allo stesso tempo orgoglio per la prova messa in campo. Di Francesco non può ritenersi pienamente soddisfatto, in quanto non ha raccolto punti, ma il carattere dimostrato dai suoi lo fa ben sperare per il prosieguo della stagione. “Faccio i complimenti ai miei ragazzi – esordisce il tecnico veronese al termine dell’incontro – non solo a chi ha giocato. Per l’atteggiamento, per la propensione al sacrificio. Prima dell’espulsione la squadra aveva fatto alla grande. Mi girano talmente tanto per non aver portato a casa punti. Questa squadra ha una grande mentalità, e me la tengo stretta”.
“Non parliamo solo di orgoglio – prosegue nella sua analisi – nel primo tempo a tenere il pallino è stato il Verona. Peccato per l’espulsione a mio avviso ingiusta, poteva essere giudicata diversamente. Non l’ho rivista benissimo: ho visto più Djuricic che è entrato a gamba tesa inizialmente. Miguel è un giocatore straordinario, per il senso del noi che ha”. Infine un caldo invito a rinnovare il contratto rivolto a Zaccagni: “Deve rinnovare col Verona. Nella prima telefonata che gli ho fatto gli ho detto che uno come lui non può fare meno di dieci gol. Felice per lui, un po’ meno che i due gol non siano serviti a farci raccogliere punti”.