É ufficialmente cominciata l’era del nuovo Football Club Clivense, con a capo del progetto l’ex capitano gialloblù Sergio Pellissier. Una modifica alla denominazione ufficiale, dopo la diffida dell’A.C. Chievoverona nei confronti di chiunque utilizzasse il marchio “Chievo”, esclusivo della società di Luca Campedelli, non ancora dichiarata fallita e intenzionata a proseguire l’attività con il settore giovanile.
Una conferenza stampa di presentazione degna dei grandi club per il FC Clivense di Pellissier, con numerosi rappresentanti della stampa locale e nazionale e con la presenza del sindaco scaligero Federico Sboarina. Il club ripartirà dalla Terza Categoria, ma l’obiettivo sarà quello di riportare in alto lo spirito Chievo, andato perduto. L’esordio in campionato è previsto per il 26 settembre in casa del V.R. Arena.
L’intervento iniziale di Sergio Pellissier
Il primo a prendere parola non poteva che essere Sergio Pellissier, presidente e promotore di questa nuova e ambiziosa società, creata ex novo. “Innanzitutto ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa giornata – esordisce il valdostano – alle autorità e al sindaco, la cui presenza ci rendere onorati. Lo ringrazio anche per il suo appoggio e per quello che ha cercato di fare per salvare una società che ha dato tanto tanto a questa città”.
“Questo è un progetto importante – prosegue Pellissier – ma io ho sempre sognato in grande, quindi ambisco sempre al massimo. Io sono stato fortunato, nella vita sono riuscito a ottenere tutto. Il progetto nasce, perché in un momento di forte difficoltà della mia e della nostra squadra, con cui abbiamo sofferto, gioito, volevamo che il suo nome perdurasse nel tempo e non sparisse. Abbiamo un anno di tempo per costruire un settore giovanile importante”.
“Partiamo con umiltà, ma sogniamo in grande”
“Ringrazio il Payanini Center per averci dato la possibilità di fare i provini e, probabilmente, l’opportunità di allenarci qui. Vorremmo arrivare un giorno ad avere un centro sportivo del genere, ma servono fondi che si costruiranno col tempo. Partiamo dalla Terza Categoria con umiltà, ma puntiamo ad arrivare in alto, costruendo qualcosa di importante. Ci sono tante persone che stanno dando una mano e sponsor che vorrebbero partecipare, perché hanno capito la bontà del progetto. La cosa più importante è formare una società sana e che cresca insieme a tutti coloro che ne prenderanno parte”.
“Questo non vuole essere la società di Pellissier o di Zanin, ma di tutte le persone che vogliono partecipare e ritagliarsi uno spazio al suo interno. Ma tutti quelli che ci saranno dovranno seguire il filo conduttore della passione e non lavorare per business. Abbiamo grandi obiettivi e speriamo che tutti ci diano una mano per raggiungere i nostri sogni, perché gran parte delle volte, nella vita, è bello raggiungere questi sogni”.
“Chievo è un gruppo di persone che lavorano per crescere insieme, ma non sarò mai contro quella società che mi ha dato tutto”
Alla domanda relativa al cambio repentino di nome, dovuto alla diffida dell’ancora esistente A. C. Chievoverona, Pellissier ha risposto così: “Nessuna guerra e nessuna polemica. Io avevo scelto Chievo, perché ho avuto tutto da quella società, dai tifosi e mi sembrava brutto che scomparisse. Ma il Chievo che abbiamo conosciuto tutti non c’è più. Io spero vivamente che riescano realmente a salvarla, ma nel frattempo non volevo che sparisse, quindi volevo che quel nome continuasse a vivere”.
“Non ce l’ho con nessuno, ma la vita va avanti e bisognava costruire qualcosa di nuovo. Ho obiettivi importanti, forse irraggiungibili, ma credo che una società dovesse ripartire da zero. Sarà Clivense e non Chievo, ma va bene. Mi è stato insegnato che Chievo non è un nome, bensì un gruppo di persone, un progetto, quindi importa che ci sia e ci siano persone sane con voglia di crescere con passione e unire i tifosi che vorranno seguirci. Questo è il concetto di Chievo con cui sono cresciuto e ora vivo questa esperienza con amici e con l’entusiasmo che ci ha insegnato quella società”.
“Non sarò mai contro quella società, per me sarà sempre il Chievo, ma penso di poter permettermi di dire che ho partecipato a tante delle cose fatte dal Chievo con impegno e fatica. Ma non fa nulla. Pazienza. L’obiettivo non cambia, così come l’entusiasmo che è aumentato. Si riparte più forti di prima”.
“Speriamo nella D il prossimo anno. Intanto dobbiamo imparare e crescere”
“L’obiettivo è quello di migliorarci e crescere il più velocemente possibile. L’anno prossimo, con l’aiuto del sindaco e del presidente della FIGC Gravina, speriamo di poterci iscrivere a questo bando per l’ammissione in Serie D. Se così non dovesse essere, cercheremo di trovare il modo per andare comunque in Serie D. Bisogna puntare a vincere, non sempre ci riesci, ma bisogna provare. Intanto abbiamo un anno di tempo per costruire anche un fondo, perché dobbiamo avere persone che siano disposte a investire nel nostro progetto. Dobbiamo imparare, cercando di limare le difficoltà, ma con l’obiettivo di tornare entro qualche anno nei professionisti“.
“Probabilmente giocheremo in via Sogare allo stadio Olivieri”
“Stiamo aspettando una risposta dal Payanini per capire se ci potremo allenare qui, mentre il campo da gioco forse sarà lo stadio Olivieri di via Sogare. Stiamo trattando, perché è un campo ricercato da molto, ma ci auguriamo di chiudere. Intanto stiamo venendo ospitati da varie società, a cui vanno i miei ringraziamenti per la gentilezza e la disponibilità”.
“Rispetterò sempre Campedelli, ma avevamo visioni diverse”
Sulla spaccatura che c’è stata con Campedelli: “Con il presidente non ho mai bisticciato, non ci parliamo da un anno e mezzo, quindi è difficile litigare se non ti parli. Quando me ne sono andato ho discusso con le persone che stavano gestendo insieme a lui il Chievo. Io credo nel rispetto verso le persone. A lui devo rispetto per quello che mi ha dato e per quello che mi ha permesso di fare, ma per altre cose non posso rispettarlo. Ma questo è un nostro problema. Avevo progetti diversi per il Chievo e ho capito che non ero accettato da chi era al suo fianco, quindi mi sono liberato. Ma il rispetto per la persona che mi ha voluto bene per tanto tempo rimane. Il rapporto si è incrinato perché ci sono altri problemi sotto, ma non ci siamo più sentiti”.
“Tanta gente che ama il Chievo come noi. La maggior parte dei tifosi ci seguirà”
Sulla possibile presenza in società di alcuni vecchi volti, come Frey, Squizzi e Luciano: “Si sono avvicinati perché hanno sempre amato il Chievo come noi. Quando hanno visto questo progetto hanno voluto partecipare dall’esterno e da amici. Al momento siamo solo io e Enzo, con tante persone che ci stanno dando una mano, e abbiamo notato che non eravamo gli unici ad amare il Chievo”. Infine uno sguardo rivolto ai tifosi: “Li conosciamo da tanto tempo. Hanno sofferto come noi in questo periodo ed è normale che alcuni siano molto perplessi sul futuro. La maggioranza ci ha capito, ha apprezzato lo sforzo e la volontà di rimettere in piedi il Chievo e quindi ci seguirà in questa avventura“.
L’intervento di Enzo Zanin
Successivamente, interviene Enzo Zanin, portiere del Chievo dal 1986 al 1995 e colonna portante della dirigenza gialloblù fino a pochi anni fa. Il classe 1960 svolgerà l’incarico di tesoriere, oltre che essere co-fondatore del club. “Non aggiungo altro a quello che ha detto Sergio – incalza Zanin – Voglio solo ringraziare alcune persone che ci hanno aiutato fin da subito. Mi riferisco allo Studio Farina e ai suoi collaboratori, a Fenix Capital e a tutti coloro che a vario titolo ci hanno dato una mano”.
Il nuovo logo e le nuove divise da gioco
In seguito la parola è passata al sindaco di Verona Federico Sboarina, il quale ha ribadito il suo tentativo di fare da mediatore per l’ammissione del Chievo in Serie D. Inoltre, il rappresentante numero uno della città ha confermato che per la prossima stagione si potrebbero ancora verificare le condizioni per compiere un quadruplo salto di categoria. Poi, sono stati svelati il nuovo logo e e le nuove divise da gioco. I colori sociali sono il bianco e il blu, che si rifanno alle origini del vecchio Chievo, ma l’abbinata giallo-blu non è stata abbandonata, ma apparirà sulla maglia da trasferta.
Le prime parole del tecnico Riccardo Allegretti
Infine, ha rilasciato le prime dichiarazioni il nuovo tecnico Riccardo Allegretti. Ex centrocampista, con un passato anche in Serie A e reduce dall’esperienza sulla panchina della Primavere del Monza. “Un pizzico di pazzia c’è – dichiara l’allenatore lombardo – ma soprattutto c‘è ambizione e voglia di far bene. Per fare l’allenatore non esiste una strada ben precisa. Ho accettato la proposta, perché credo che la cosa più importante sia lavorare con persone serie. Loro lo sono e quindi ho deciso di impegnarmi per aiutare a portare dove merita questo nuovo club. Ci sarà tanto da lavorare, ma siamo già concentrati sul campo e speriamo che breve riusciremo a completare la rosa”.
“L’entusiasmo è fondamentale. Con la costruzione della rosa siamo a buon punto”
“Per quanto riguarda la rosa non ci aspettavamo venissero in così tanti e da così tante parti d’Italia. Siamo arrivati a 40-45 ragazzi all’inizio di questa settimana. La problematica sta nello spiegare a loro che stanno vivendo un sogno, ma che la vita reale porterà a grandi sacrifici. Alcuni hanno riflettuto e si sono tirati indietro. Entro venerdì devo consegnare la lista dei ragazzi da tesserare. Contiamo di formare un organico di non più di 26 ragazzi, che dovranno avere chiaro il sacrificio a cui vanno incontro, il peso della maglia che indosseranno e il tipo di comportamento da tenere, perché bisognerà seguire la filosofia della società. Siamo in dirittura d’arrivo”.
Sulle componenti fondamentali per affrontare un campionato come la Terza Categoria: “La componente principale è l’entusiasmo. Poi c’è il modo in cui si fanno le cose e la relativa serietà. Dovrò per forza scendere a compromessi, perché i ragazzi che verranno a giocare arriveranno da giornate di lavoro, quindi mi adatterò a ognuno di loro. Esistono le categorie, ci adatteremo a questa, ma l’entusiasmo e la cosa trainante. Cercheremo di fare del nostro meglio”.