Alla vigilia della gara di San Siro contro il Milan, l’allenatore del Verona Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa, rispondendo alle domande della stampa. Nei ventinove precedenti in Serie A alla scala del calcio, la squadra scaligera non è mai stata in grado di ottenere i tre punti, raccogliendo però tredici pareggi. L’allenatore subentrato a Di Francesco, però, è ancora imbattuto e cercherà di allungare la sua personale striscia positiva.
“L’obiettivo è progredire e non trascurare niente”
Sul lavoro svolto in preparazione alla partita il tecnico croato si esprime così: “Abbiamo lavorato bene con chi è rimasto. I nazionali hanno fatto bene, hanno vinto tutti, mi sembra, ed è positivo per il morale. Non vediamo l’ora inizi la partita, contro una grande squadra e in un grande stadio. Gli infortunati? Hanno lavorato a parte e un po’ con noi, vediamo domani com’è la situazione e decidiamo. L’assenza di Theo? Non credo che un giocatore cambi le dinamiche di una squadra. Il Milan è una delle squadre che stanno meglio in Serie A, insieme al Napoli. Mi aspetto una partita molto difficile, andiamo là e vediamo che succede”.
Da San Siro è possibile raccogliere punti “sbagliando poco, quasi niente – incalza Tudor – e facendo una grande gara”. Poi prosegue: “Abbiamo lavorato su tutto. Si tratta di un processo quotidiano di lavoro, com’è giusto che faccia l’allenatore di una squadra. L’obiettivo è progredire, poi ci sono i nazionali, altre problematiche da questo punto di vista. C’è sempre meno possibilità per un allenatore di lavorare: si gioca ogni tre giorni, è un lavoro totalmente diverso. La programmazione delle partite è una pazzia sempre più grande, si rischia di arrivare al punto di rottura. Ma sta alla bravura di ognuno di noi cercare di migliorare. L‘importante è non commettere errori, non trascurare niente. Poi davanti c’è sempre la qualità per fare qualcosa“.
“Importante la presenza di Veloso. Se Ibra non gioca sono contento”
Fondamentale il ritorno in gruppo di Veloso: “Miguel è un ragazzo importante, dentro e fuori dal campo. Sono felice sia tornato: ha fatto due o tre settimane buone di lavoro. La sua presenza in allenamento si sente, ha fatto cose importanti qui negli ultimi anni, e la squadra riconosce la sua leadership. Ibra? Se non gioca sono contento, lo considero ancora uno dei più forti. Ho visto che potrebbe andare in panchina: è un giocatore importante per loro. Abbiamo pensato a queste soluzioni, sia che giochi dall’inizio sia che subentri a gara in corso”.
Sulle condizioni di Frabotta e Ilic: “Frabotta ha questo problema al tendine: ha ricominciato a correre, ma non è ancora pronto. Mi dispiace molto, perché può darci una grossa mano. Su Ilic vedrò nella rifinitura di domani e poi valuterò”.
“Merito di Pioli se il Milan è questo”
Sull’avversario Tudor spende parole di grande stima nei confronti di Pioli: “Una squadra rappresenta tanto il suo allenatore, se questi resta per diverso tempo. Se il Milan è questo buona parte dei meriti va all’allenatore: Pioli mi è sempre piaciuto, sia in campo che nel modo di fare. Nel calcio un allenatore deve sempre prendere un po’ dagli altri, ma poi deve metterci la sua visione del calcio. Si vede che il Milan lavora bene, anche dal punto di vista fisico. Poi ci sono anche cose concrete, posizioni in campo, c’è un buon spirito: è una grande motivazione per noi, per andare là a far bene, con rispetto ma anche con voglia di far bene. Sono le partite più belle: andare a quel tempio che è San Siro e fare il meglio possibile è il nostro obiettivo, indipendentemente da come sta il Milan”.
Infine esprime un giudizio di Dawidowicz: “Pawel è una bella sorpresa. Un ragazzo intelligente, applicato, concentrato: spero continui così, che non molli niente, perché la miglior qualità di un difensore è stare sempre sul pezzo, non sbagliare niente. In una partita o due possono fare bene tutti, avere continuità è una grande qualità: tante volte si descrive un difensore per la velocità, per la tecnica, invece io credo debba essere valutato in base a quanti errori commetta sulle reti subite. Nel calcio di oggi c’è questo inganno”.