L’euforia iniziale per l’arrivo alla guida della Roma di Mourinho si è lievemente affievolita. E non sono mancate le critiche, in alcuni casi anche feroci, al tecnico portoghese.
La gara spartiacque, sin qui, della stagione è stata la sconfitta in Norvegia contro il Bodoe per 6 a 1 in Conference League. Partita che ha anche segnato una frattura fra una parte dello spogliatoio e il tecnico giallorosso che non ha ritenuto all’altezza della situazione le seconde linee schierate in terra norvegese. Da quale momento in poi, era il 21 ottobre, qualcosa si è inceppato, tanto che nelle successive cinque partite, fra campionato e Coppa, è arrivata solo una vittoria contro il Cagliari in trasferta.
La clamorosa battuta d’arresto contro il Venezia, nell’ultimo impegno di campionato prima della sosta (con i giallorossi andati al riposo avanti di una rete) ha gettato nello sconforto un ambiente che sognava di vivere tutt’altra stagione. E, invece, sembrano riaffiorare i problemi di sempre. Con l’aggravante di aver perso anche il derby.
La sosta, forse, è arrivata al momento giusto. Fermarsi per ripartire con le idee più chiare. A Marassi, domenica sera, contro il Genoa del neo tecnico Shevchenko ci vorrà una Roma con l’elmetto perché i rossoblù vogliono vincere per cominciare bene il nuovo corso. Ma, forse, partita migliore non poteva esserci per capire se i capitolini hanno ancora le potenzialità per rimettersi in carreggiata. Ancora in dubbio la presenza del centrocampista Pellegrini.