Proseguiamo la rubrica sui più importanti calciatori siciliani della storia, realizzata in collaborazione con la Sicilia Football Association, parlando di uno dei più grandi talenti del calcio siciliano degli ultimi trent’anni.
Terzino sinistro con spiccate doti offensive, mancino, gran battitore di calci di punizione: queste in estrema sintesi le caratteristiche che hanno meritato ad Alessandro Parisi il soprannome di “Roberto Carlos dello Stretto”.
Nato a Palermo il 15 aprile 1977, Alessandro Parisi avviò la sua carriera calcistica nelle giovanili della squadra rosanero. Il suo esordio tra i professionisti, in Serie B, avverrà in un’annata molto cara ai tifosi palermitani, la stagione 1995-96, quella dello scoppiettante “Palermo dei Picciotti” allenato da Ignazio Arcoleo.
Parisi entrerà in campo una sola volta, nei minuti finali di Palermo-Lucchese 2-2. Era il 25 febbraio 1996 e il terzino non aveva ancora compiuto diciannove anni. In merito a quel giorno, tanti anni dopo Parisi dichiarerà: «Il mio maggior rammarico è lo sfortunato esordio in maglia rosanero, che poteva cambiare l’inizio della mia carriera e la mia storia con la squadra della mia città».
Archiviata la prima stagione tra i professionisti, il giocatore verrà ceduto in prestito al Trapani, in Serie C1, totalizzando 12 presenze nella stagione 1996-97. L’anno dopo Parisi tornerà a vestire i colori rosanero, con la squadra nel frattempo retrocessa in C1. Per lui questa sarà l’ultima parentesi sportiva nella città natale, conclusasi con 10 presenze all’attivo. È a questo punto della carriera che per Parisi arriverà la prima esperienza lontano dalla Sicilia, alla Reggiana. Con la squadra emiliana il palermitano disputerà due stagioni, una in B e una in C1. Nella seconda stagione a Reggio Emilia, in terza serie, Parisi siglerà i suoi primi 3 gol tra i professionisti.
Nel 2000 il trasferimento alla Triestina, in Serie C2, segnò un paradossale punto di svolta nella carriera di Alessandro Parisi. Malgrado la “retrocessione” in quarta serie, infatti, il terzino siciliano sarà tra i protagonisti dell’esaltante scalata che in un triennio porterà la squadra alabardata dalla C2 alle soglie dello storico ritorno in Serie A dopo quarantaquattro anni. In totale, con la maglia della “nobile decaduta” del calcio italiano, Parisi conterà 89 presenze e 14 reti.
Dopo il grande triennio in terra giuliana le strade di Parisi e della sua Sicilia torneranno ad incrociarsi. Cercato invano dall’ambizioso Palermo di Maurizio Zamparini, il terzino si accaserà al Messina dei Franza, squadra di cui ben presto diverrà una leggenda. La prima stagione in giallorosso segnerà la consacrazione di Parisi: più bomber che difensore, con i suoi 14 gol (record personale in carriera) il palermitano darà un contributo determinante al ritorno del Messina in Serie A dopo trentanove anni, nella stessa stagione in cui anche il Palermo tornerà nella massima categoria dopo oltre trent’anni. Un momento storico per il calcio siciliano, che l’anno successivo vedrà anche il Catania unirsi ai rosanero e ai giallorossi in Serie A.
Pienamente valorizzato dal tecnico Bortolo Mutti, Parisi era ormai pronto per la grande ribalta. Suo il primo gol del Messina in Serie A nella stagione 2004-05, in uno spettacolare Messina-Roma 4-3; suo, appena tre giorni dopo, l’assist per la decisiva rete del 2-1 di Zampagna nella storica vittoria a San Siro contro il Milan. Nella prima stagione in massima categoria – che segnerà il miglior piazzamento storico del Messina in Serie A – Parisi conterà 27 presenze e 6 gol.
Le prestazioni di altissimo livello del numero 19 messinese non sfuggiranno al C.T. dell’Italia Marcello Lippi. Il 17 novembre 2004, proprio al San Filippo di Messina in occasione dell’amichevole Italia-Finlandia, Alessandro Parisi sarà il primo calciatore nella storia del Messina a vestire la maglia della Nazionale maggiore italiana. Dopo quella data, pur non disputando altre partite in azzurro, il terzino rimarrà nel giro dei convocati di Lippi fino alla vigilia del vittorioso Campionato Mondiale del 2006.
Seguito con attenzione dalla Juventus nell’estate 2005, il trasferimento alla Vecchia Signora salterà solo a causa delle conseguenze di un infortunio. Fallita la cessione ai bianconeri, il Messina si accorderà con il Genoa di Enrico Preziosi. Tuttavia anche questa trattativa si risolverà in un nulla di fatto, questa volta a causa delle vicissitudini societarie della squadra ligure.
Parisi pertanto rimarrà a Messina per altre tre stagioni (di cui due in Serie A): la prima, compromessa da problemi fisici, chiusa con sole 11 presenze; la seconda – che sancirà la retrocessione dei peloritani in Serie B – con all’attivo 30 presenze e 2 reti. Dopo una stagione in Serie B e un rinnovo già annunciato, l’avventura messinese di Parisi si chiuderà nel 2008 a causa del fallimento della squadra giallorossa.
Accasatosi al Bari allenato da Antonio Conte, nella stagione 2008-09 il siciliano contribuì alla vittoria del campionato di Serie B con 27 presenze e 3 gol. Seguiranno due annate in massima serie con i pugliesi e poi il trasferimento al Torino, squadra con la quale nel 2012 Parisi centrerà la terza promozione dalla B alla A in carriera.
In totale, escludendo le esperienze nelle categorie minori, il terzino siciliano ha collezionato 110 presenze e 10 gol in Serie A e 185 presenze e 26 gol in Serie B. Nella stagione 2015-16, ormai trentanovenne, Parisi ha chiuso la sua carriera agonistica nella squadra di cui è divenuto un simbolo, il Messina, in Lega Pro. Di recente l’ex terzino giallorosso è stato nominato team manager dell’A.C.R. Messina.