In questa finestra invernale di calciomercato, il Verona ha piazzato il primo colpo per rinforzare la rosa: è ufficiale, infatti, l’arrivo di Fabio Depaoli. Il difensore-centrocampista si trasferisce dalla Sampdoria a titolo temporaneo con opzione di riscatto al termine della stagione fissata a 3 milioni di euro. A distanza di due anni e mezzo, dunque, il trentino classe ’97 torna nella città che lo ha cresciuto calcisticamente, avendo svolto tutta la trafila delle giovanili con il Chievo, arrivando fino alla Serie A. Ora Tudor possiede una freccia in più al suo arco e una validissima alternativa a Faraoni sulla corsia di destra.
Scheda e carriera di Fabio Depaoli
Nato a Riva del Garda il 24 aprile del 1997, Depaoli muove i primi passi nei pulcini del Trilacum, piccola società locale, la cui prima squadra militava, a suo tempo, in Eccellenza. Nel 2008 viene notato dagli osservatori del Chievo, che lo prelevano all’età di soli 11 anni e per nove stagioni non si sposterà più dalla città scaligera. Con la casacca della Diga si fa tutte le categorie del settore giovanile, fino a diventare capitano della Primavera, con cui colleziona 73 presenze e 9 reti. Sul finire dell’annata 2016/2017, gli viene data la possibilità, dall’allora tecnico clivense Maran, di esordire in massima serie. Nei due anni successivi, Depaoli si ritaglia sempre maggiore spazio, terminando l’avventura con il Chievo nel 2019 con la retrocessione in Serie B.
Grazie alla sua crescita esponenziale, si guadagna la chiamata della Sampdoria, rimanendo così nel maggiore campionato italiano. Con il club ligure disputa un buona stagione da titolare, totalizzando 29 apparizioni. Nel 2020 passa, dapprima, in prestito all’Atalanta, con la quale esordisce in Champions League, poi, a gennaio, dirotta verso Benevento. Agli ordini di mister Inzaghi ritrova continuità, ma la sua esperienza in terra campana si conclude con la seconda retrocessione della sua carriera. L’estate scorsa, Depaoli fa rientro alla base blucerchiata, ma è chiuso dai compagni di reparto e fatica a entrare nelle gerarchie di D’Aversa. Ecco, quindi, che adesso gli si presenta questa nuova opportunità, sulla riva opposta dell’Adige rispetto a quella che ha vissuto per buona parte della sua vita calcistica.
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