Il 24 aprile scorso è calato il sipario sulla stagione della Virtus Verona. Allo stadio Eugeneo di Padova, gli scaligeri compiono l’impresa, vincendo per 2 a 1 al tempo ormai scaduto, e tagliano il traguardo di una salvezza che si era tremendamente complicata nelle ultime settimane. La classifica recita tredicesimo posto nel Girone A di Serie C, risultato accolto positivamente. La gara in terra patavina rappresenta l’emblema dell’annata rossoblù, caratterizzata da momenti di enorme difficoltà e da attimi di apoteosi che facevano presagire all’exploit in ottica play-off. La qualificazione agli spareggi non è stata centrata, ma la truppa di Gigi Fresco sarà protagonista nella terza divisione italiana per la quinta volta nella sua storia.
L’andamento della stagione
L’ambizione è da sempre un caposaldo della personalità di Fresco. Dopo aver toccato con un dito la fase dei play-off nazionali nel maggio 2021, l’allenatore-presidente ha alimentato ulteriormente i propri sogni. In estate i suoi fedeli collaboratori hanno imbastito un organico composto prevalentemente da giovani in rampa di lancio pronti a sfruttare l’importante vetrina della Serie C. Scommesse, certo, ma il desiderio di chiudere di nuovo tra le prime dieci del raggruppamento non viene abbandonato. L’amalgama del gruppo non è immediata. Per la prima affermazione bisogna attendere il 20 ottobre, sul campo del Seregno. Nelle nove uscite precedenti il bottino ammontava a soli 6 punti.
Quella vittoria sblocca mentalmente il team di Borgo Venezia, che fino alla fine di gennaio incapperà in una sola battuta d’arresto. Non mancano i risultati prestigiosi, come l’en-plein in casa della Juventus U23 oppure i preziosi pareggi contro le più quotate FeralpiSalò e Padova. Poi, la caduta casalinga per mano della Pergolettese rischia di compromettere la buona stagione della Virtus Verona. Si registrano cinque sconfitte in sei gare e lo spettro dei play-out inizia ad aleggiare. La boccata d’aria arriva il 27 febbraio, quando il Seregno (autentico spartiacque sia all’andata che al ritorno) si arrende per 3 a 2 al Gavagnin.
Il passo falso di Fiorenzuola non intacca il ritrovato buon umore, tanto che sotto i colpi di Danti e compagni cadono a sorpresa anche Lecco e FeralpiSalò. L’archiviazione definitiva della pratica potrebbe avvenire nel penultimo turno, con l’obiettivo play-off non ancora sfumato. Tuttavia, la Pro Sesto passa nel finale a rimanda i festeggiamenti. Nell’atto conclusivo, uno scenario terrificante, altamente improbabile alla vigilia, costringe i veronesi a strappare un risultato positivo a un Padova in corsa per la promozione diretta. La sfida è destinata all’1-1, il punto accontenterebbe gli uomini di Fresco, ma per evitare clamorosi scossoni, al novantesimo Manfrin sferra un siluro dalla distanza che sa tanto di liberazione. La Virtus è salva, chiudendo il proprio cammino con 45 punti conquistati, frutto di 9 vittorie, 18 pareggi e 11 k.o.
l più presenti
La colonna portante della Virtus Verona nella stagione appena conclusasi è stato senza ombra di dubbio il pacchetto arretrato. Con appena 38 reti incassate in altrettanti incontri, la retroguardia rossoblù si è piazzata al quinto posto tra le difese meno trafitte. Questo soprattutto grazie alla solidità dimostrata dal terzetto composto da Daffara, Cella e Pellacani. Tutti e tre hanno oltrepassato la soglia delle 30 apparizioni in campionato. Il primo ha chiuso con 33 gettoni, il secondo è sceso in campo in 35 occasioni, mentre l’ultimo della lista ha totalizzato 31 presenze, condite anche da ben 5 marcature. Tra i più presenti si segnala anche Lonardi con 35 discese sul rettangolo verde. Poi, a seguire Zugaro (29), Amadio e Danti (28) e tutti gli altri. Fondamentale, invece, è stato l’apporto di Hallfredsson, imprescindibile in mediana dopo l’approdo agli ordini di Fresco nel mese di ottobre.
I più prolifici
Durante l’anno sportivo la compagine virtussina non ha potuto contare su un rapinatore d’area, capace di raggiungere la doppia cifra. C’è stato più un lavoro corale, tanto che sono 13 gli uomini che hanno timbrato il cartellino almeno una volta. Lo scettro del miglior realizzatore, però, è andato nelle mani di capitan Mimmo Danti, autore di 6 centri (a pari merito con Pittarello, che ha salutato a gennaio per accasarsi al Cesena). In seconda posizione troviamo il difensore-bomber Pellacani, il quale ha bucato la porta avversaria 5 volte, come dicevano in precedenza. Sul gradino più basso del podio, poi, è salito Zigoni, che dal suo arrivo durante il mercato di riparazione ha offerto un buon contributo con 4 goal. Marchi, invece, ha chiuso la propria carriera con 3 sigilli. Complessivamente, la squadra ha messo a segno 35 reti.
Credit Foto: VirtusVerona/InstagramOfficial