La grande solidità fisica e maentale di Novak Djokovic ha avuto la meglio in questa edizione di Wimbledon- Per il campione serbo si tratta del settimo trionfo nei Championships, il quarto consevutivo. Una sola finale persa contro Andy Murray nel 2013, eguagliato il numero di successi di Pete Sampras.
E della sua solidità fisica e mentale se n’è avuta prova soprattutto negli ultimi tre incontri. Nei quarti di finale contro Sinner si è trovato sotto di due set, in semifinale contro il britannico Norrie e, in finale, contro l’australiano Kyrgios ha perso il primo set per poi vincere in scioltezza gli altri tre. Anche il tie break del quarto set contro Kyrgios ha mostrato lo strapotere di Nole.
I risvolti in classifica Atp, però, sono quasi incredibili. Ma era tutto prevedibile. La decisione di non assegnare punti (e, di conseguenza, solo di toglierli a chi li aveva conquistati nel 2021) per le classifiche Atp e Wta oltre a scatenare un vespaio di polemiche ha alterato la nuova classifica. Pensate, il vincitore e il finalista di Wimbledono (Djokovic e Kyrgios) sono così scivolati, rispettivamente, dalla terza alla settima posizione e dalla quarantesima alla quarantacinquesima. Sembrerà strano ma è così.
In campo femminile non è passata inosservata la vittoria di Elena Rybakina. Nell’anno dell’esclusione degli atleti russi e bielorussi, il fato ha voluto che a vincere fosse una tennista nativa di Mosca, seppur con passaporto kazako. Rybakina (per lei si tratta del primo successo sui prati inglesi di Wimbledon) che ha meritato il successo giocano una finale molto intelligente contro la favorita tunisina Ons Jabeur.