Ieri sera l’Acr Messina ha incassato la quarta sconfitta del suo campionato in cinque giornate, perdendo per 3-0 sul campo del Catanzaro. Un risultato che ha mantenuto i biancoscudati all’ultimo posto del girone, con un punto in classifica e a due lunghezze di distanza dal Taranto diciannovesimo. La partita persa dai siciliani al Nicola Ceravolo ha fatto esplodere il malumore, al termine di una prestazione che, a differenza delle precedenti, ha lasciato a desiderare su più fronti. Il Messina dovrà tornare in campo sabato prossimo, quando il San Filippo riaprirà i suoi cancelli ai tifosi per la sfida con il Giugliano Calcio.
La fiducia ad Auteri
Il presidente Sciotto lo aveva anticipato a inizio stagione: “Auteri è il nostro top player, il migliore allenatore della Serie C“. Frasi di questo tipo non hanno nascosto la stima e il rispetto che l’imprenditore siciliano prova verso il suo tecnico. Valori che non possono essersi dissolti dopo sole 5 partite in campionato. D’altra parte, Auteri ha diverse argomentazioni a suo vantaggio, già ripetute in più occasioni in questo inizio di stagione: dal calendario difficile a una squadra nuova e molto giovane, sono tanti i fattori che giustificano una partenza così deludente. Le prestazioni del gruppo sono state spesso positive, ad oggi tutte le partite sono state condizionate da errori individuali anche abbastanza evidenti, come le défaillance di Daga o le indecisioni difensive dei centrali.
Le mancanze dei dei singoli
La vera problematica emersa nelle prime giornate riguarda l’assenza di una guida tecnica in campo. Spesso i giocatori si muovono bene, mostrandosi compatti e ordinati, ma nei momenti decisivi sembra mancare un punto di riferimento capace di guidare i compagni dentro al rettangolo di gioco. Lo scorso anno, nella seconda metà di stagione, giocatori come Rizzo e Piovaccari hanno ricoperto questo ruolo, facendo da traino emotivo per il gruppo nei momenti difficili. Questo compito oggi passa nelle mani di Curiale, che si è visto veramente poco, Fazzi, fermato spesso dagli infortuni, e Camilleri, anche lui claudicante. A questo si somma l’involuzione di Fofana, miglior giocatore dei biancoscudati nella passata stagione e condottiero del centrocampo, che ha iniziato in maniera decisamente diversa il nuovo campionato. L’ivoriano ha perso quella brillantezza che gli aveva permesso di emergere lo scorso anno, sembrando un altro giocatore.
Cambiare la stagione
Il progetto è stato chiaro fin dall’inizio: puntare sui giovani, mirando alla crescita e a risultati a lungo termine. Con premesse di questo tipo mettere in discussione Auteri dopo sole cinque partite sarebbe un controsenso, una scelta totalmente opposta rispetto a quanto profilato un mese fa. Di giovani interessanti ce ne sono, giocatori come Fiorani, Fofana, Balde, Catania e Iannone, non superano i 23 anni di età, ma hanno dimostrato di poter dire la loro in Serie C. La materia prima c’è e Auteri merita ancora fiducia per poterla lavorare. Il tecnico siciliano sa come mettere in campo una squadra, ma da domani dovrà lavorare anche sulla testa dei suoi giocatori, che troppe volte hanno commesso errori di sufficienza, nascondendo il carattere in momenti in cui bisognava lottare.