Ieri la rete di Alvaro Morata ha calato il sipario sulla fase a gironi della Nations League, assegnando alla Spagna l’ultimo biglietto disponibile per le fasi finali della competizione. L’attaccante dell’Atletico Madrid ha deciso la sfida con il Portogallo, segnando il gol vittoria della Furie Rosse all’88’. Una vittoria che ha permesso ai suoi di mettere la freccia in classifica, strappando ai lusitani la testa del girone. Quasi due anni dopo la sconfitta di San Siro in finale contro la Francia, la Spagna tornerà a giocare le final four di Nations League, questa volta da grande favorita.
Oltre alla nazionale di Luis Enrique, parteciperanno alle fasi finali di giugno 2023 anche Croazia, Olanda e Italia. Tra le finaliste l’unica a non avere mai superato i gironi è la squadra di Zlatko Dalic, che questa volta ha sorpreso tutti escludendo i campioni in carica della Francia dalle final four. Come nel gruppo, anche in questi playoff la Croazia interpreterà ancora il ruolo della Cenerentola, cercando di mettere i bastoni tra le ruote alle altre squadre più accreditate.
L’Olanda, invece, godrà di una spinta in più, dovuta al favore del pubblico. I Paesi Bassi si occuperanno infatti di ospitare le finali di Nations League, con l’atto di chiusura previsto per il 18 giugno alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam. Gli Orange vogliono tirarsi fuori da una serie di annate deludenti, culminate lo scorso anno con l’eliminazione agli ottavi dall’Europeo per mano della Repubblica Ceca. La squadra di Ronald Koeman, al tempo alla sua prima esperienza sulla panchina della nazionale, ha già disputato, e perso, una finale di Nations League. L’Olanda vanta, infatti, una medaglia d’argento, ottenuta nella prima storica edizione della competizione al do Drago contro il Portogallo. Un curriculum di tutto rispetto che mette ragionevolmente gli Orange un passo dietro la Spagna per la vittoria finale.
L’ultimo capitolo riguarda l’Italia di Roberto Mancini che, dopo la pesante sconfitta estiva con la Germania, ha saputo rialzarsi chiudendo il girone con due vittorie. Il flop Mondiale ha spinto l’ex tecnico dell’Inter a sperimentare sempre più, arrivando a fare esordire 13 nuovi giocatori da giugno in poi. Non solo giovani come Scalvini, Zerbin, Esposito, Gnonto, Cancellieri, Frattesi o Pobega; ma anche calciatori più esperti come Caprari e Zaccagni, che non hanno mai trovato spazio negli anni precedenti. Tra i meriti di Roberto Mancini c’è anche quello di aver da subito integrato Giacomo Raspadori nel giro della nazionale, portandoselo dietro anche in occasione degli Europei. Delle esperienze che sembrano aver forgiato il ragazzo che, a soli 22 anni, ha messo il suo nome sulle vittorie della Nazionale con prestazioni da veterano.