Nella giornata di ieri il Messina ha perso la seconda partita consecutiva in casa propria. I tifosi non sono stati delusi solamente dalla squadra, autrice di una partita decisamente sottotono, ma anche dal manto erboso, che si è presentato nuovamente in condizioni inadatte a un campionato professionistico. Già lo scorso settimana in occasione della partita con la Turris il terreno del San Filippo era quasi impraticabile ed è stato determinante per l’esito finale della partita. La Lega ha così lanciato un ultimatum ai biancoscudati: o la situazione migliorerà oppure i siciliani dovranno ospitare le partite casalinghe in un altro stadio.
Il comunicato della Lega Pro
Secondo quanto diffuso la Lega Pro ha imposto al Messina interventi per “riportare il terreno di gioco ad uno stato decoroso e praticabile” sottolineando come “il mantenimento in efficienza del terreno di gioco è condizione imprescindibile per l’utilizzo dello stadio“. A detta della Lega Pro i biancoscudati dovranno dunque avviare immediatamente “un piano dettagliato di interventi di manutenzione che garantisca il ripristino del manto erboso prima della prossima gara interna in programma il 18 dicembre p.v.“. Una situazione simile impone fretta ai siciliani, che dovranno cercare di risolvere la situazione al più presto se vogliono continuare a utilizzare il San Filippo.
La risposta del Messina
Nel post-partita di ieri il dirigente biancoscudato Lello Manfredi ha parlato della situazione che sta coinvolgendo l’Acr Messina. “Siamo stati diffidati per la seconda volta – ha spiegato Manfredi -. La Lega ci ha scritto e noi abbiamo girato tempestivamente al Comune. Tra le tante critiche rivolte alla proprietà c’è anche quella del terreno di gioco ma il Comune di Messina si sta facendo carico della manutenzione. Ci sono dei problemi legati al drenaggio e la Lega ci ha informato che se non li risolveremo dovremo cambiare campo, ma non saremo noi a deciderlo sarà la Lega. L’alternativa è trovare subito un’alternativa, al momento l’unica soluzione sembra Catania o al limite Vibo. Gli agronomi ci dovranno fare sapere se c’è il tempo per risolvere il problema. Neanche il campo ci sta aiutando in questo momento, ha dei problemi che non riusciamo a capire“.