Nella giornata di oggi il Giuseppe Aurelio, nuovo acquisto del Palermo, si è presentato in conferenza stampa per presentarsi attraverso le domande dei giornalisti. Il suo ruolo naturale è quello di quinto di centrocampo a sinistra, anche se in carriera ha ricoperto tutti i ruoli di fascia facendo anche l’ala in Primavera e il terzino tra i professionisti. La sua stagione in Serie C con il Pontedera stava proseguendo a vele spiegate, con 4 gol segnati e 7 assist offerti in 23 presenze. Il Palermo lo ha prelevato a titolo definitivo, facendogli firmare un quadriennale che conferma l’interesse del club anche in prospettiva futura trattandosi di un classe 2000.
Le prime sensazioni a Palermo
“Il gruppo, lo staff, la società mi hanno accolto benissimo – ha esordito Aurelio -. Il 30 pomeriggio il procuratore mi ha chiamato per dirmi dell’interesse del Palermo, ho detto subito di si. Ho dato la mia disponibilità perché conosciamo tutti il Palermo, la trattativa è stata lampo, già il 31 ero qui per firmare. Spero di ottenere grandi risultati in rosanero sia personali che di squadra. Penso che questa sia una tappa molto importante per me e spero di fare molto bene. Non ero mai venuto qui, quando sono arrivato al Barbera e ho visto quella gente ho provato un’emozione bellissima. Il pomeriggio del 30 ne ho parlato subito con Stancampiano che mi ha confermato che si trattava di un’occasione unica“.
L’esperienza sul campo e le fonti d’ispirazione
“In Primavera giocavo da attaccante in fascia, ma ai tempi del Sassuolo il mio direttore ebbe l’intuizione di abbassarmi a terzino – ha spiegato il calciatore -. Mi sono trovato molto bene nel nuovo ruolo e ho continuato a farlo. Mi trovo meglio come quinto di centrocampo ma posso giocare anche da terzino però sento di dover migliorare in entrambi i ruoli. Iachini e De Zerbi sono stati molto importanti per me perché mi hanno fatto crescere come calciatore e come uomo. Quando sono andato a 14 al Sassuolo l’ho fatto per me stesso, andando in un posto che mi consentisse di crescere. Oggi sono contento di quella decisione perché mi ha permesso di arrivare qui. Mi ispiro molto a Theo Hernandez perché mi piace tanto. Mi piace anche Maldini ma per arrivare a quei livelli bisogna farne di strada“.