Inizia oggi il ritiro dell’Italia in vista delle partite di qualificazione al prossimo Europeo. Il primo appuntamento degli azzurri sarà giovedì 23 marzo a Napoli contro l’Inghilterra, per quello che il ct Mancini ha definito “un classico“. Questo pomeriggio l’allenatore dell’Italia ha inaugurato la conferenza stampa del primo ritiro senza Gianluca Vialli, capo delegazione della nazionale agli ultimi Europei, sottolineandone l’importanza insieme a tutto il gruppo: “Ne ho già parlato coi ragazzi, per noi sarà importante ricordarlo. Come se fosse qui con noi. Lui aveva i suoi spazi e non è semplice per noi, dobbiamo provare a fare bene anche per lui“.
Gli esclusi
“Casale è un giocatore che seguiamo. Zaccagni sta facendo un ottimo campionato, la Nazionale è aperta a tutti e se continua così ci sarà altre volte. Zaniolo non è stato chiamato perché non è al massimo della condizione, non ha ancora giocato partite intere. Anche Kean spero possa migliorare e migliorare. Il tempo passa, la speranza è che possano capire che hanno grandi qualità e che alla Nazionale servono. Locatelli è sempre stato con noi, a centrocampo siamo tanti e può capitare che non venga convocato. Quella di ieri è stata una delle sue migliori partite, deve continuare così. Chiesa è a Torino a farsi un esame oggi ma non credo ci sarà. Dimarco bisogna capire in che condizione è, altrimenti chiameremo qualcun altro“.
I problemi del calcio italiano
“In Italia non gioca più nessuno per strada. Noi giocavamo 3-4 ore per strada e poi andavamo ad allenarci, oggi questo non accade più. Gnonto in Italia non l’ha preso nessuno, poteva giocare per la Sampdoria o la Fiorentina. Nessuno l’ha preso, però è titolare in Premier League. In Olanda c’è Oristanio che gioca bene in Eredivisie. Non ho idea del motivo per il cui vengano fuori pochi attaccanti. Ci sono partite della Primavera senza italiani. Abbiamo tre squadre ai quarti di Champions League, ma su tre squadre gli italiani al massimo sono 7/8. La realtà è questa“.
Come affrontare la partita con l’Inghilterra
“Il mio modulo è il 4-3-3, poi è anche vero che in Italia i nostri difensori giocano col 3-5-2. Il nostro però è il modulo che ci dà maggiori sicurezze. Partire bene è importante perché il girone non è semplice. Non si sa mai nella vita, prima di rivincere un altro Europeo però dobbiamo qualificarci. Di certezze non ne ho mai, le cose possono cambiare in tre giorni. Purtroppo c’è stata la difficile parentesi del Mondiale, ma la squadra a parte poche partite, ha sempre fatto bene. Siamo arrivati due volte alle finali di Nations League, questo vuol dire che valori ci sono. Dobbiamo ricostruire qualcosa di importante perché per arrivare a vincere devono esserci basi solide“.