Qualcuno l’ha definita la “finale anticipata”. Senza scendere in motivazioni campanilistiche e ti tifo in puro stile italiano, Real Madrid e Manchester City rappresentano quanto di meglio possa offrire il calcio europeo. Rosa alla mano gli inglesi sembrano essere la squadra perfetta sia per valori tecnici sia per guida tecnica di un cultore dello studio e del lavoro come Pep Guardiola. I citizens non sono una collezione di figurine ma una rosa ben amalgamata e costruita alla perfezione. Non regge il paragone con il PSG o altre squadre che, pur spendendo centinaia di milioni, non riescono a raggiungere il tetto d’Europa.
Di fronte, però, c’è chi è di casa in Europa. La Champions League è la competizione del Real Madrid: i blancos sono i dominatori di quel torneo che ogni squadra vorrebbe vincere almeno una volta. Un sogno che i tifosi merengues cullano ogni anno con la consapevolezza di potercela fare sempre. Dopo questa doverosa premessa il day after dell’andata del “Santiago Bernabeu” ci lascia con piacevoli ricordi ma con alcune certezze. In primo luogo il distacco di esperienza e qualità di queste due squadre rispetto alla concorrenza è enorme. Di fatto non è un segreto che la prossima vincitrice della competizione possa venir fuori da questo doppio confronto.
Il calcio, però, non è una scienza esatta e nella sfida secca tutto può accedere: un motivo in più per cullare il sogno italiano. Ci sarà tempo di parlare dell’atto finale di Istanbul. Prima bisognerà staccare il pass per la finale. I primi novanta minuti ci lasciano l’immagine di un Real Madrid perfettamente a suo agio nella gara e che, con maggiore concretezza ed attenzione, poteva portare la vittoria a casa. L’1-1 finale, quindi, potrebbe nascondere anche qualche rammarico per gli spagnoli. Sul fronte opposto non avevamo mai visto un Pep Guardiola così in tensione, nervoso ed anche molto presente a livello verbale con la terna arbitrale. Il tecnico ha piena consapevolezza di quanto si sta giocando: finalmente c’è la concreta possibilità di vincerla la Champions League con il Manchester City dopo anni di fallimenti e di soldi spesi.
Il goal di De Bruyne premia, forse i reali meriti, la squadra inglese che potrà giocare con altra mentalità il ritorno di fronte al proprio pubblico. Delude tanto Haaland, ma mai scommettere contro la fame da goal del norvegese. Al ritorno il Real Madrid dovrà stare attento alle qualità avversarie ed al pressing alto con la possibilità di colpire negli spazi sfruttando la velocità di Rodrigo e Vinicius. Quest’ultimo sempre più un fattore per i blancos non solo per lo splendido goal realizzato.