Domani pomeriggio si deciderà il destino dell’ACR Messina, la cui permanenza in Serie C è appesa a un filo. Alle 15 il San Filippo aprirà infatti i suoi cancelli ai tifosi biancoscudati e agli ospiti della Gelbison per l’ultima, decisiva, sfida playout. Nella partita d’andata il successo è andato ai campani, passati per 1-0 grazie a un gol nel finale. Il risultato del Guariglia obbligherà il Messina alla vittoria, concetto ribadito in più occasioni anche dell’allenatore nella conferenza stampa di oggi.
Le condizioni dei singoli e l’aspetto mentale
“Si può parlare di tutto ma l’unica cosa che conterà domani è la vittoria – ha chiarito Raciti -. Siamo artefici del nostro destino, per la prima volta sappiamo che vincendo saremo sicuramente salvi. Se parliamo di condizioni fisiche, tolti i lungodegenti, mancheranno solamente Mallamo e Versienti, oltre allo squalificato Celesia. Tutti gli altri potrebbero giocare 90 minuti, conterà però anche l’aspetto nervoso. Siamo una squadra con gli attributi, l’importante sarà la serenità quando avremo palla. Si avverte un po’ di timore, però questa settimana ho lavorato proprio sul dare massima determinazione alla squadra mantenendo però la serenità“.
L’importanza di giocare in casa e il rapporto con i tifosi
“Avremo la possibilità di giocarci la salvezza davanti ai nostri tifosi, dovremo mettere in campo tutto quello che abbiamo a disposizione. I tifosi hanno sempre vinto, perché sono stati encomiabili anche quando abbiamo perso. Ho incontrato alcuni di loro e mi hanno confermato che saranno con noi. Domani ci sarà una città e un blasone da salvaguardare. I tifosi vanno ringraziati e l’unico modo per farlo è vincere. Sicuramente la Gelbison potrebbe modificare qualcosa, hanno preso un allenatore capace che gli ha dato un’identità cambiando modulo e uomini. Noi però dobbiamo guardare in casa nostra, trovando le motivazioni in noi stessi“.