Dopo tre anni di serie A e di grandi incontri nel gotha del calcio italiano, lo Spezia ha fatto ritorno in cadetteria. Una retrocessione amara, giunta dopo la sconfitta nello spareggio, del Mapei stadium di Reggio Emilia, contro il Verona per 3 a 1.
LA STAGIONE DELLA CADUTA: 4
Pensare di poter salvare una stagione se nel 2023 vinci solo tre partite (il 15 gennaio a Torino, il 10 marzo in casa con l’Inter per 3 a 1 e il 13 maggio sempre al Picco contro il Milan) è esercizio quasi impossibile. Certo, se due di queste tre vittorie arrivano Inter e Milan, qualche domanda te la dovresti pure porre.
Una caduta verticale quella dei bianconeri che, però, parte da lontano, quando fra ottobre e novembre lo Spezia racimola solo 1 punto in sei, tanto che la panchina di Gotti comincia a scricchiolare, ma il successo a Verona, che chiude la prima parte della stagione a metà novembre, prima del Mondiale, lasciava pensare ad una pronta ripresa dei liguri.
Ma a febbraio, poco prima del match con la Juventus, è arrivato l’esonero di Gotti, con la squadra che è stata affidata a Semplici che farà peggio del suo predecessore, vincendo solo le partite con le due milanesi.
Nell’ultima parte di stagione, lo Spezia ha sprecato tante occasioni per allungare su un Verona che, dal canto suo, ha cominciato a correre. Dal pareggio nel derby con una Samp quasi retrocessa, alla sconfitta di Cremona che aveva illuso anche i grigiorossi in una possibile risalita. Il Verona, addirittura, riuscirà a mettere la testa avanti, ma le ultime gare le due squadre le giocheranno a pari punti.
Nell’ultimo turno, per tre quarti di gara, lo Spezia che gioca a Roma, è salvo, ma alla fine sarà spareggio. Spareggio che premierà gli scaligeri, mandando all’inferno lo Spezia.
Un disastro totale, una società in confusione e una squadra giunta all’ultima curva senza energie e priva di forze, fisiche e mentali.