Oliver Kragl, calciatore di proprietà dell’ACR Messina, ha parlato in una lunga intervista a MessinaSportiva del suo futuro e di quello della squadra. Infatti, i misteri ancora irrisolti riguardo proprietà del club, stanno avendo delle pesanti conseguenze anche sui calciatori, che hanno iniziato a interrogarsi sulle loro prossime mosse.
Le incognite sul futuro
“A Messina ho trovato una realtà matura – ha raccontato il calciatore -. Ci hanno sostenuti sempre, dopo i tanti cambiamenti sul mercato, e non ci hanno mai messo addosso pressione negativa. Non sappiamo ancora nulla: chi sarà il ds, il tecnico e dove si terrà il ritiro. Attendiamo risposte, mentre del mio eventuale mercato se ne occuperà il mio procuratore. In Lega Pro servono maggiori garanzie, un professionista vuole vivere sereno con la sua famiglia. Se il presidente avesse lasciato avremmo perso quattro mesi di stipendi. È un problema della serie C, non solo dell’Acr. In categorie maggiori magari hanno più sicurezze“.
Il passato del calciatore
“Da piccolo ho lavorato per tre anni e mezzo in fabbrica, alla Volkswagen, e so cosa significa fare sacrifici – ha proseguito Kragl -. Alle sei del mattino ero in piedi, poi mi allenavo con le giovanili e la sera andavo a dormire presto. I dipendenti, come i calciatori, devono essere tutelati. Il presidente Sciotto ogni anno mette i soldi sul tavolo e va rispettato, ma serve uno staff adeguato intorno. Bisogna lavorerei sul marketing, riproponendo più spesso le iniziative nelle scuole per coinvolgere la città. Il Messina non ha neanche uno store ufficiale e ho fatto fatica a procurarmi delle maglie ufficiali per spedirle agli amici che me le chiedevano“.