Luca Tabbiani ha parlato dell’imminente match contro la Juve Stabia, che vedrà impegnati i rossazzurri nel pomeriggio di domenica 15 ottobre. Il mister, con grande fiducia verso i suoi ragazzi, ha risposto alle domande dei giornalisti nella cosueta conferenza pre-gara: “Il Catania farà una partita di livello come tutte le gare di questo campionato richiedono. La Juve Stabia è organizzata, ben allenata e in fiducia: non è un caso che abbiano ottenuto questi risultati e non abbiano subito nemmeno un gol in casa. Giocheremo contro una squadra aggressiva, ogni partita è diversa e difficile da preparare e da giocare.”
Tabbiani ha analizzato anche il grande numero di occasioni create dalla squadra: “Nostre difficoltà negli ultimi trenta metri? Ad eccezione di Monopoli, in tutte le gare abbiamo creato un maggior numero di occasioni rispetto all’avversario e tante situazioni pericolose, sarei molto più preoccupato se non arrivassimo a creare. Catania è una piazza esigente e con un gran numero di tifosi, tutto è amplificato e noi dobbiamo saper convivere con questo: se vuoi la parte bella devi saper vivere anche la critica, nulla in un senso o nell’altro deve condizionarci. Non dobbiamo andare in depressione o in esaltazione, bisogna saper vivere i diversi momenti della stagione, siamo noi a dover rimanere equilibrati. Queste prime giornate mi hanno detto che non siamo sempre ordinati e organizzati, abbiamo una grande voglia di rendere felici i tifosi e noi stessi e questa a volte diviene frenesia e nervosismo. Davanti dobbiamo arrivare bene, non con frenesia.”
Sulla partita contro la Juve Stabia: “Sarà una partita più intensa con più capovolgimenti di fronte, dobbiamo imprimere ritmi alti e giocare di più in verticale ma la stessa partita in base al risultato può cambiare, ogni gara è in tanti piccoli frame. Sintetico ed erba naturale fattori differenti? Ormai tutti i calciatori sono abituati a giocare su entrambe le superfici. I reparti? Sono relativi, è l’intera squadra che si muove nelle fasi di possesso e non possesso. Noi dobbiamo lavorare per il futuro, pensando sempre a crescere come collettivo per utilizzare le grandissime qualità tecniche individuali di cui disponiamo”.