In casa Palermo due urgenze occupano l’agenda dello staff tecnico rosanero: da un lato – quella immediata – è la preparazione del match di domenica contro la Sampdoria, fondamentale in chiave classifica; dall’altro il pensiero corre già alla finestra di mercato di gennaio.
Tra la necessità di colmare le lacune in alcuni reparti e quella di sfoltire gli slot occupati improduttivamente, sono tanti gli interrogativi sulla prossima sessione di mercato. Tra le tante suggestioni, c’è anche quella di chi auspica un rafforzamento della pattuglia dei calciatori locali, i “picciotti” di Palermo.
IL PALERMO E I PALERMITANI
Nella storia del club rosanero i calciatori palermitani hanno avuto fortune alterne. Alcuni sono entrati nella memoria dei tifosi divenendo vere e proprie icone immortali: da Gaetano Troja e Ignazio Arcoleo a cavallo degli anni sessanta e settanta fino a Gaetano Vasari e Giovanni Tedesco tra gli anni novanta ed il primo decennio del nuovo millennio. Altri palermitani hanno deluso e scontentato, mentre altri ancora – pur desiderandolo – non hanno mai vestito la maglia del club, primo fra tutti il più forte di sempre, Totò Schillaci, “nemo propheta in patria” per eccellenza: il capocannoniere di Italia ’90 sfiorò l’approdo nel club della sua città sia all’inizio che alla fine della sua carriera, ma senza che il “matrimonio” riuscisse mai a concretizzarsi. Un rimpianto sia per Totogol che per il club, che in occasione della prematura scomparsa del “picciotto” del CEP ha comunque voluto omaggiarlo come avrebbe meritato una leggenda rosanero. Oggi è proprio il nipote di Totò, Francesco Di Mariano, l’unico calciatore palermitano a vestire la maglia della prima squadra (a lui si aggiunge, da aggregato dalla Primavera, solo il giovane portiere Manfredi Nespola).
A Di Mariano, fresco di rinnovo fino al 2026, viene da molti riconosciuto il surplus di impegno e appartenenza dimostrati in campo e fuori, una caratteristica che lo stesso giocatore ha rimarcato in una recente intervista: “Sono tre anni che sono qui, e per me giocare con questa maglia è un motivo di grande orgoglio. Ogni volta che scendo in campo con questa maglia cerco di rappresentare ogni ragazzino o adulto sugli spalti, che magari sogna di arrivare un giorno a indossare questa maglia. Cerco di trasmettere loro questo spirito di sacrificio, questa voglia di dare tutto, non con le parole, ma con gli atteggiamenti. Per me, questo conta più di ogni cosa. Ai ragazzi nuovi che sono arrivati, o ai più giovani, cerco sempre di far capire che questa è una piazza diversa dalle altre, che ti può dare tanto, soprattutto in termini di amore. Qui si può fare la storia. Sono tanti anni che non si vince la B, e io sogno da tre anni, con tutto il cuore, di poter vincere il campionato con questa maglia e portare il Palermo in Serie A”.
Attaccamento alla maglia, conoscenza degli umori della città e voglia di rappresentarla: potrebbe essere questa una delle chiavi per porre rimedio ai limiti caratteriali della squadra? Chi tra gli altri palermitani attualmente in attività potrebbe tornare utile alla causa rosanero? Proviamo ad indagarlo di seguito, in particolare con cinque nomi già valutabili per il mercato di gennaio.
IL CENTRALE: GIUSEPPE PRESTIA
Capitano del Cesena, che precede in classifica proprio il Palermo, il roccioso difensore centrale Beppe Prestia ha già messo a referto 10 presenze e 3 gol in campionato. Classe ’93, Prestia è un prodotto del vivaio rosanero: integrato in prima squadra nelle stagioni 2010/2011 e 2011/12, all’epoca non fece in tempo ad esordire in Serie A con la maglia del Palermo.
Da allora tante esperienze tra Serie B e Serie C, intervallate anche da due brevi parentesi in Romania. Difensore di grande esperienza e prestanza fisica, capace di sfruttare il suo metro e novanta anche in zona gol, Prestia potrebbe essere il profilo adatto per riempire l’eventuale slot lasciato libero da Fabio Lucioni, in questa stagione di fatto non pervenuto. In scadenza di contratto nel 2026, il difensore del Cesena potrebbe giocarsi con Baniya e Nedelcearu un ruolo nell’undici di Dionisi al fianco del greco Nikolaou, unico sin qui sicuro del posto.
IL TERZINO SINISTRO: GIACOMO QUAGLIATA O GIANLUCA DI CHIARA
La batteria di terzini sinistri a disposizione di Alessio Dionisi è piuttosto spuntata. Già in estate la carenza di alternative allo statunitense Kristoffer Lund era stata individuata come una delle maggiori lacune del mercato condotto dal Ds Morgan De Sanctis. Il primo scorcio di campionato ha confermato l’impressione della vigilia: al Palermo serve un terzino sinistro.
Nelle ultime giornate Dionisi ha adattato nel ruolo il centrale Pietro Ceccaroni, preferito proprio a Lund per il lavoro più efficace in fase di copertura. Tuttavia l’ex difensore del Venezia è inevitabilmente limitato in fase di spinta, agendo quasi da terzino “bloccato”. Da qui l’urgenza di intervenire sul mercato, dove le alternative non mancano. Sono ben tre i terzini sinistri palermitani a giocare ad alti livelli. Mentre in Serie B appare inarrivabile Antonino Gallo del Lecce, il Palermo potrebbe tentare di riportare a casa Giacomo Quagliata della Cremonese o Gianluca Di Chiara del Parma.
Il terzino in forza alla formazione lombarda, dopo aver ben figurato in Serie A nell’annata 2022/23, non sta vivendo una stagione da protagonista in maglia grigiorossa e potrebbe pertanto essere stimolato dall’inizio di una nuova avventura, a maggior ragione a Palermo. Considerata la sua ancora giovane età (è un classe 2000), il promettente ragazzo del quartiere Capo potrebbe costituire un acquisto utile sia nell’immediato che in prospettiva futura.
Discorso in parte diverso per Gianluca Di Chiara. Classe ’93, il terzino del Parma non sarebbe un acquisto futuribile ma, in compenso, garantirebbe un grande bagaglio di esperienza e conoscenza del campionato cadetto, categoria nella quale conta oltre 200 presenze. Il giocatore, reduce dalla promozione in Serie A con gli emiliani e già prepotentemente accostato al Palermo durante l’estate, è tuttora un tesserato del Parma ma – ormai fuori dal progetto tecnico di Pecchia – non ha collezionato presenze in campionato. Con un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, Di Chiara potrebbe rappresentare una soluzione “low cost” di sicuro affidamento. Per il giocatore si tratterebbe di un quasi “ritorno”: con la Primavera rosanero, infatti, aveva già giocato nel corso della stagione 2011/12.
IL CENTROCAMPISTA: GIOVANNI CROCIATA
A centrocampo il Palermo gode di apparente abbondanza, con giocatori di valore come Claudio Gomes, Jacopo Segre, Filippo Ranocchia e Valerio Verre. Tra i big del centrocampo rosanero, inoltre, va annoverato anche l’ex capitano del Lecce Alexis Blin, fermo ai box a causa di un grave infortunio rimediato a settembre. Tuttavia, malgrado i nomi di rilievo, in casa Palermo manca un vero e proprio regista e latitano le alternative ai titolari: oltre ai summenzionati centrocampisti, infatti, completano il reparto del Palermo l’oggetto misterioso Dario Saric e l’ancora acerbo Aljosa Vasic.
La pista Giovanni Crociata è più una suggestione che altro. Il giocatore di scuola Milan, infatti, in estate si è legato all’Erzurumspor, squadra militante nella seconda serie turca, ed ha un contratto in scadenza nel 2026. In Turchia ha sin qui collezionato 11 presenze da titolare ed un gol. Tra i migliori centrocampisti della Serie B 2022/23, quando durante l’esperienza col Cittadella mise a referto ben 6 reti, il ragazzo cresciuto a San Cipirello è un giocatore duttile, capace di agire sia con compiti di regia che nel ruolo di mezzala o trequartista. Sebbene una trattativa per portarlo a Palermo appaia ad oggi assai improbabile, in una recente intervista l’agente del classe ’97, Andrea Fulco, rispondendo a una domanda in proposito, ha dichiarato: “Dipende, magari ci penseremmo. Poi è palermitano, ha il sogno di giocare nel Palermo”.
L’ATTACCANTE: ANDREA COMPAGNO
In attacco la suggestione ha inevitabilmente un nome che porta lontano, ovvero quello di Andrea Compagno. Il centravanti in forza ai cinesi del Tianjin Jinmen Tiger si è distinto negli anni recenti per le prestazioni in Romania con le maglie di Craiova e Steaua. Eletto miglior calciatore straniero della SuperLiga rumena, nel 2023 Compagno è stato vicinissimo alla convocazione in Nazionale maggiore. Approdato in Cina nel febbraio 2024, è legato al Tianjin da un contratto biennale. Per lui sono già 17 le marcature nel campionato cinese.
Classe ’96, Compagno è esploso tardi: la sua carriera è stata contrassegnata da una lunga gavetta nei campionati minori, l’esperienza di San Marino con il Tre Fiori e, infine, il grande exploit in Romania. Puntare su di lui rappresenterebbe un’assoluta scommessa, in quanto il giocatore è all’asciutto di esperienze in Serie B ed in campionati di prima fascia. Tuttavia, con la sua prestanza fisica (è alto 1,95) e la voglia di dimostrare il suo valore anche in Italia, Compagno potrebbe rivelarsi una scelta vincente per l’attacco del Palermo, soprattutto in caso di cessione del capitano Matteo Brunori durante la prossima finestra di mercato. Simile ad Henry per caratteristiche fisiche, Compagno potrebbe completare la batteria dei centravanti rosanero fornendo un’alternativa in più ad una squadra che fatica a trovare la via della rete.
Figlio d’arte, anche suo padre, Rosario Compagno, vestì la maglia del Palermo nella stagione 1997/98.