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Serie B, Palermo: parla l’ex Ds rosanero Leandro Rinaudo

Leandro Rinaudo, Direttore Sportivo del Palermo nelle prime due stagioni di Serie B targate City Football Group, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Tuttomercatoweb.com. Tanti i passaggi dedicati alla società rosanero, a cui il palermitano Rinaudo è stato legato anche nella sua precedente carriera da calciatore. Tra le righe, il rimpianto per il mancato raggiungimento della Serie A da Ds del club di Viale del Fante.

L’INIZIO DELLA CARRIERA DA DS

Nel corso dell’intervista, l’ex difensore di Palermo, Napoli e Juventus ha ricordato come è iniziata la sua carriera da Direttore Sportivo, sottolineando il contributo di un altro ex Ds della storia rosanero, Giorgio Perinetti: “Il ruolo del Direttore Sportivo mi ha sempre incuriosito. Mi piaceva guardare con un occhio diverso i dirigenti e fermarmi a parlare con loro per capire il ruolo. Ma lo capisci per davvero quando ci entri dentro. Poi grazie a Giorgio Perinetti sono riuscito ad iniziare questo percorso: mi ha dato la possibilità di affiancarlo in un triennio vincente a Venezia, poi lui ha ricevuto una chiamata dalla Serie A e grazie alla stima conquistata sul campo sono stato promosso dal club. È stato un anno positivo dove abbiamo raggiunto la semifinale dei playoff”.

IL RITORNO A PALERMO

Rinaudo ha raccontato le ragioni del suo ritorno a Palermo nel 2019, dopo la parentesi alla Cremonese. Ripercorrendo l’inizio della sua carriera da dirigente rosanero, cominciata con il ruolo di responsabile del settore giovanile, l’ex difensore ha ricordato il convulso periodo seguito al fallimento ed alla rifondazione del club siciliano: “Venivo da esperienze in Serie B. Quella del settore giovanile del Palermo è stata una sfida che ho accettato per il senso di appartenenza ai colori rosanero. Un po’ come se volessi restituire qualcosa al Palermo. Dopo il fallimento non esisteva nulla. Ricevetti la chiamata del Presidente Mirri e di Rinaldo Sagramola e cominciammo il progetto dove bisognava ricostruire totalmente tutto e negli anni ci siamo riusciti”.

IL CFG E LA “PROMOZIONE”

Il dirigente è passato poi a parlare della sua esperienza con il City Football Group. Nell’estate 2022, infatti, dopo l’avvento del gruppo anglo-emiratino e le dimissioni dell’allora Ds Castagnini, Rinaudo fu promosso come sostituto di quest’ultimo. L’ex giocatore racconta così le due stagioni da Ds del Palermo: “Un’opportunità che credo di aver meritato attraverso il lavoro e la serietà. Ad individuarmi sono state le persone da Manchester, una bella soddisfazione. Come se si chiudesse un cerchio che però non si è chiuso perché avrei voluto raggiungere l’obiettivo della Serie A da Direttore Sportivo del Palermo. Ma da palermitano con i colori rosanero ho fatto i pulcini, la primavera, la prima squadra, l’esordio in Uefa con una doppietta, il responsabile del settore giovanile e il Direttore Sportivo della prima squadra: sono orgoglioso del percorso anche perché non esiste nessun altro a Palermo che abbia vissuto questa esperienza in più fasi della vita come accaduto a me. Credo che con la prima squadra sia stato fatto un lavoro altrettanto importante: il primo anno dovevamo salvarci e siamo arrivati ad un passo dai playoff, il secondo anno abbiamo giocato la semifinale dei playoff contro la squadra che poi è andata in Serie A. La gestione e i numeri mi fanno ritenere soddisfatto del lavoro svolto”.

L’ex Ds rosanero ha anche spiegato il suo approccio al tema della “pressione” della piazza, spesso citato come una delle grandi sfide a cui sono sottoposti tecnici e giocatori a Palermo: “L’esperienza ti insegna a separare lavoro e vita personale. Negli anni in cui sono stato Direttore Sportivo del Palermo lasciavo i bambini a scuola, andavo al corso di inglese, in sede e al campo e la sera tornavo a casa. Sentivo e ascoltavo il meno possibile”.

IL GIUDIZIO SU DE SANCTIS

Sostituito dall’ex portiere del Napoli Morgan De Sanctis al termine della stagione 2023/24, Rinaudo ha commentato l’attuale situazione di classifica del Palermo, il cui rendimento stagionale è al momento meno positivo che nella scorsa stagione: “Sono numeri anche questi ma c’è ancora tempo, il campionato è lungo. Il Palermo del City Football Group aveva come obiettivo nei primi due anni il consolidamento e poi l’essere competitivi per cercare di andare in Serie A. Il terzo anno, cioè questo, era quello in cui bisognava provare a vincere il campionato. Le scelte nel calcio e nella vita ci stanno. Le decisioni sono state prese da dirigenti che hanno esperienza, sicuramente con la consapevolezza che questa squadra poteva fare di più scegliendo persone che pensavano potessero far fare il salto di qualità. Per potenzialità ed investimenti il Palermo deve porsi anche adesso il traguardo di andare in Serie A perché è un obiettivo dichiarato dalla proprietà”.

GLI AFFARI SFUGGITI

Leandro Rinaudo ha infine svelato i suoi due maggiori rimpianti di mercato da Ds rosanero, ovvero l’attaccante oggi in forza al PSG Bradley Barcola ed il trequartista del Venezia Gaetano Oristanio: “C’è stata la seria e concreta possibilità di portare Barcola al Palermo. Era al Lione e iniziava a far vedere qualcosa delle sue potenzialità. Gli abbiamo prospettato il progetto e ci sono stati momenti in cui era abbastanza interessato. Ma un rimpianto è non essere riuscito a portare Oristanio al Palermo l’estate 2023 perché l’inserimento del Cagliari è stato pressante e il ragazzo ha scelto la Serie A”.

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