Alla vigilia della delicatissima sfida del “Renzo Barbera” contro lo Spezia, il tecnico del Palermo Alessio Dionisi è intervenuto nella consueta conferenza stampa pre-match. Tra i temi più gettonati dai giornalisti la fa da padrone il “Caso Brunori”.
DIONISI E IL CASO BRUNORI
Come era assai prevedibile, sono state molte le domande su Brunori. Già da settimane al centro di un “caso”, il capitano rosanero domenica scorsa contro la Samp è stato mandato in campo all’87’, circostanza che ha alimentato discussioni e polemiche. Alla prima domanda sul tema Dionisi ha risposto: “Hai conosciuto un allenatore che non fa giocare i giocatori che in allenamento sono più prestativi degli altri? Non credo che esista un folle del genere e io non lo sono. Gioca chi merita. Gioca chi merita in settimana e chi dimostra in settimana. Questo è sempre stato per me un principio fondamentale per essere credibile in un gruppo al quale chiedo, dal primo giorno, di spingere, al quale chiedo, dal primo giorno, di non pensare all’io, di mettere il noi davanti all’io e quindi tutte le scelte sono in funzione di quello e questo deve portare al risultato”.
Sul numero 9, successivamente, Dionisi ha spiegato: “Se ho detto che gioca chi merita, in allenamento c’è chi mi dimostra di voler giocare e io non posso, cioè non posso. So che poi il risultato regna sovrano, però la mia credibilità con il gruppo c’è a prescindere da un risultato. Io, il giorno dopo una sconfitta, vado al campo. Io, dopo una sconfitta, dopo un pareggio, dopo una vittoria, parlo nello spogliatoio e io devo guardare tutti in faccia. E ho chiesto una cosa al primo giorno, nel ritrovo a Coccaglio: di mettere il noi davanti all’io. Chi non fa questo con me non gioca, chi non spinge con me non gioca. E quindi le scelte sono in funzione di quello. Questo non vuol dire che chi non gioca non spinge, non vuol dire che chi non gioca non mette il noi davanti all’io, ma sicuramente chi gioca lo fa, e chi non gioca meriterebbe. Poi, dopo, faccio delle scelte”.
Continuando sulla questione, ritornando sul tardivo ingresso in campo del giocatore contro i doriani, il tecnico ha argomentato: “C’è sempre il recupero e ieri ho guardato le partite di Serie A e di Serie B e cambi all’85’, 86′ ne fanno anche gli altri. Perché poi può succedere di tutto e, se poi finisci in 10, è un problema. Poi io capisco le domande, le accetto e cerco di rispondere nel miglior modo possibile, per quello che posso, perché poi non posso dire tutto. Non c’è un problema con un giocatore, io sono pronto a ricredermi in qualsiasi momento, a cambiare idea, come ho già fatto. Parlo con chiunque e cerco di migliorare le cose. Poi posso sbagliare anch’io e ne pagherò le conseguenze, come magari la domanda, giustamente, mi fa notare, che posso aver fatto delle scelte sbagliate. Rifarei quello che ho fatto nell’ultima partita e confermo quello che ho detto nel post partita della prestazione. Cos’altro dire? Se in allenamento ci fosse un giocatore che fa 10 gol a partitina, noi facciamo tante partite in allenamento, io lo farei giocare. Probabilmente non è così o, perlomeno, magari è chi gioca che li fa, perché se no sarei un folle a non far giocare i giocatori che in questo momento potrebbero risolvere un problema. Non faccio la formazione con le figurine, non faccio la formazione con il curriculum. Faccio la formazione con i fatti di quello che vedo”.
DUBBI DI FORMAZIONE
Riguardo alla formazione da schierare domani Dionisi ha rivelato: “I ballottaggi? Sono davanti, in mezzo e dietro: ma non sono ballottaggi, sono dubbi, non è che sono delle percentuali, ho dei dubbi perché ci sono giocatori che si stanno allenando bene. E poi, ripeto, quello che dico è quello che penso e cerco di essere più onesto intellettualmente possibile, ma sono pronto a cambiare idea domani. Come ho già detto alcuni giocatori, più di alcuni, hanno sbagliato e sbagliare si può. Io non ho sbagliato? Io domenica ho sbagliato (riferimento all’episodio di fine match, rivolgendosi a un tifoso, ndr) e chiedo scusa, poi… può succedere. Quindi così succede in un gruppo, però, l’allenatore non può soprassedere su alcune cose. Sicuramente davanti ho dei dubbi per tanti motivi, sia perché i ragazzi si allenano bene, sia perché dobbiamo essere più efficaci”.