Gruppo al completo e ripresa degli allenamenti regolare con seduta odierna sul sintetico del “Sorbello Stadium” di Bisconte. Sembrerebbe la normalità ma, in realtà, il clima è tesissimo in riva allo Stretto mentre il morale è ai minimi termini sia a livello ambientale che per il gruppo squadra. L’ultima fatica del 2024 è alle porte con la difficile trasferta di Potenza. Un viaggio logisticamente scomodo ed un match che si disputerà alle 12:30. Il lunch match, però, è l’ultimo dei problemi per il Messina. Si cerca chiarezza fuori dal campo con una situazione societaria sempre più in bilico ed il corso Sciotto giunto ormai al capolinea.
Dopo otto lunghi anni, il patron è sempre più intenzionato a passare la mano. Tuttavia le condizioni non sono agevoli dal momento che ogni trattativa non arriva ad una conclusione. L’ultima, in ordine di tempo, è arrivata sino alla firma di un preliminare che però non ha avuto ulteriori sviluppi. Mentre l’AAD Invest si dice sempre pronta ad acquistare ma senza aver ancora mai effettuato alcun bonifico per l’80% delle quote, si profilano delle novità all’orizzonte. Il Messina è ancora appetibile ma ci sono due ostacoli principali. Il primo riguarda proprio il presidente Sciotto e le sue richiesta economiche, specialmente dopo aver saldato le spettanze in scadenza il 16 dicembre. In secondo luogo il mercato di gennaio è alle porte. L’eventuale nuovo proprietario avrebbe bisogno di tempo per subentrare e poter operare anche in termini di acquisti per rinforzare la squadra.
Ad oggi, il tempo stringe e la grande paura è che si possa sprecare ulteriore tempo lasciando la squadra in balia di se stessa. D’altronde con l’addio di Pavone l’organigramma si è quasi azzerato fatta eccezione per il segretario Failla ed il direttore operativo Costa. Quest’ultimo pare vicino alla nomina di DS dopo aver superato gli esami per il tesserino. Tuttavia una vera e propria rivoluzione richiede somme importanti per una squadra che sta ancora a galla grazie alle forti penalizzazione comminate a Turris e Taranto. La strada, insomma, è sempre più in salita.