Al termine del posticipo di Serie A ai microfoni gli allenatori di Juventus e Atalanta.
Le parole dell’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri al termine dei festeggiamenti post partita: “Chi verrà al posto mio? Non lo so (ride, ndr). Sicuramente la società farà la scelta migliore per portare avanti la squadra. La Champions è così, siamo arrivati in condizioni non normali al doppio confronto. Dopo la partita di Madrid ho dovuto mettere al riparo il campionato. Il passaggio con l’Atletico era difficilmente ripetibile nel calcio, poi sono stato smentito dal Liverpool. Sulla carta eravamo più battuti che vincenti, dovevo pensare al campionato. Quando le annate iniziano in un certo modo, devi prevedere cosa più succedere. Avevamo un finale di campionato difficile, bisognava pensarci. Lì in quel momento, a livello psicologico, distruggevi il Napoli. La gente parlava dell’Atletico, ma io pensavo al Bologna. I ragazzi sono stati più bravi, poi siamo ricrollati in mezzo. Da gennaio in poi siamo andati a rincorrere i giocatori che non stavano bene”.
Sulle scelte delle formazioni: “Quando alleni una rosa come la Juve devi fare delle scelte. Poi abbiamo fatto 37 formazioni differenti per gestire tanti partite. Dovevo farlo, la squadra ha fatto durare il campionato 30 partite. Non è facile, lo ha fatto diventare facile la squadra. Vincere l’ottavo scudetto non era semplice, lascio un’ottima squadra pronta a rivincere in campionato e pronta a rifare una grande Champions. Ce l’ha nella testa e nelle gambe, tutto l’ambiente è cresciuto dal primo giorno che sono arrivato io”.
Premio per il miglior saluto: “Al presidente, è stata una cosa fantastica. Sono arrivato al Milan e sono stato accolto da Berlusconi, poi ha parlato un’ora e un quarto lui e io non dissi nulla (ride, ndr). Andrea mi ha accompagnata all’uscita, è stato molto bello. Sono stato contento della squadra, con alcuni abbiamo passato tanti anni insieme. Quando arrivi a vincere la soddisfazione è grandissima. Cinque scudetti per il mio ciclo sono tantissimi. Ora non me ne rendo conto, poi mi ricorderò di aver fatto un buon lavoro”.
Il suo primo pensiero: “Io faccio, indipendentemente dalla possibilità, faccio delle valutazioni tecniche sulla squadra. Da lì viene il divertimento, se non sono convinto di quello che ho a disposizione non accetto. Ogni anni mi divertivo a cambiare e spostare i giocatori, se non mi diverto smetto di allenare. Se non trovo qualcosa dentro me e se non sono me stesso non posso fare un buon lavoro, indipendentemente dai risultati”.
Sulla fine del ciclo con la Juve: “Io avevo parlato con il presidente dopo l’Ajax, l’idea era di andare avanti. Poi le cose nascono in un modo, come la riunione che abbiamo fatto. Non abbiamo parlato di contratti o giocatori, lì ho capito che per il bene della Juventus era giusto finire. Il Presidente ha preso questa decisione, altrimenti a ottobre eravamo in mezzo a problematiche. Va bene così”.
Sulla Roma e sulla speranza di Pallotta di portarlo nella capitale: “Speriamo non sia cascato a terra e non si sia fatto male. Sono arrivati tanti messaggi, ora abbiamo due giorni di lavoro, poi mi fermerò dopo Genova. Mi fermo un anno solo se sarò obbligato, se non ci sarà la situazione giusta rimarrò fermo. Il Real ha Zidane, ha vinto 3 Champions. Parlare di altre squadre non ha senso. Ora vedremo cosa succede, la vita è piena di imprevisti”.
Sulle motivazioni della separazione: “Mi è stato comunicato venerdì mattina. Io non mi sono chiesto il perché, quando ci sono queste decisioni bisogna accettarle. Quando giovedì sera sono uscito dalla riunione sapevo di non essere più l’allenatore della Juve, ma non perché me lo avevano detto”.
Di seguito le dichiarazioni del Mister dell’Atalanta Gianpiero Gasperini: “Chiaro che prima della gara avremmo firmato per un pari, serviva far risultato. Alla fine però siamo rammaricati che i tre punti li meritavamo, abbiamo preso un gol un po’ rocambolesco nel finale dopo un’ottima gara con tante occasioni. Hanno giustamente spinto fino alla fine per vincere ma stasera siamo stati più bravi. La Champions sarebbe un traguardo clamoroso ma non dobbiamo pensare di esserci già arrivati, e credo che tutti questi tifosi avuti oggi a Roma verranno a seguirci anche a Reggio Emilia. Quando giochi contro la Juve fare meglio di così è difficile, puoi solo fare peggio. Abbiamo avuto buone occasioni anche nel secondo tempo ma hanno capacità e forza. Abbiamo preso gol forse però sul cross meno pericoloso di tutti. Ormai è da un po’ che giochiamo bene sul piano difensivo, oggi abbiamo finito con alcuni un po’ in fatica, tipo Ilicic e Gomez, ma è normale giocando tre partite in una settimana, tutte decisive. Ora però abbiamo il morale a mille. Ilicic è diventato un po’ il bersaglio dei falli altrui, per i giocatori importanti è così. Vederlo a inizio gara dà un po’ fastidio ma si sa come va. Le regole ci sono, a volte sono rispettate a volte, come successo mercoledì, meno”.