Maurizio Sarri ha tenuto la consueta conferenza stampa pre partita, alla vigilia della gara che vedrà la sua Juventus affrontare in Russia la Lokomotiv Mosca.
Sul passaggio del turno e la crescita collettiva:
“In Europa se non fai gare di livello, non prendi punti. E’ una gara difficile, loro già all’andata ci hanno creato difficoltà. In Champions se non fai prestazioni non fai risultati. L’obiettivo è passare il turno, vogliamo poi il primo posto nel girone nella prossima ma facciamo i conti con una squadra che si giocherà le residue possibilità di qualificazione”.
Un bilancio a livello di risultati:
“Bene, sia a livello di campionato che di Champions. Abbiamo ancora margini di crescita, se guardi i dati delle scorse stagioni e di questa, sono diversi per il baricentro della squadra, tiri fatti, subiti. Non sempre in meglio ma sono diversi, il lavoro pende in una direzione diversa. Ho la sensazione che, per fortuna, nei singoli ci siano margini di crescita”.
Dopo la gara di andata, Ronaldo ha parlato di pullman della Lokomotiv davanti alla porta:
“Se ci fossero contromisure contro chi fa densità, nessuno farebbe più densità. E’ difficile, a meno di non sbloccarla subito. Sono situazioni che si risolvono con la trovata di un singolo più che con la tattica, per fortuna abbiamo una schiera di giocatori con grandi qualità. Se loro ripropongono l’atteggiamento dell’andata, ne verremo a capo ma faranno una gara diversa. In casa sono differenti, più aggressivi e propositivi”.
Su Higuain e Dybala nel turnover:
“L’ultima cosa che vorrei fare è convincere chi sta fuori. La situazione i ragazzi la conoscevano bene da subito, si sono tirati bene fuori dal mercato e a rimanere. Facendo questa scelta sapevano che difficilmente avrebbero giocato in contemporanea. Se riuscirò a farli giocare insieme, sarò il primo a esserne contento“.
Su De Ligt:
“Non era in condizione di giocare, è uscito con una caviglia in disordine dal derby, ha bisogno di giorni per rimettersi in sesto. Non è niente di grave, si risolve in breve ma oggi non era in condizione di calciare”.
Se tocca a Rugani domani:
“Abbiamo Rugani e Demiral, decideremo tutti insieme”.
Su chi tira le punizioni:
“Mi sembra strano che in Russia la discussione sia su chi tira le punizioni tra Ronaldo e Pjanic… Loro due sono gli indicati per le punizioni, decidono loro”.
Su Mandzukic:
“E’ fuori dalla rosa per un accordo suo con la società. Non ho modo di parlarci e non so quale sia la decisione per gennaio”.
Sulla soddisfazione dei calciatori del suo gioco:
“La novità porta interesse e stimoli nuovi, nei primi mesi in cui giochi diversamente i giocatori è normale siano coinvolti. Le difficoltà vengono fuori quando la squadra pensa di saper fare un gioco quando non ne è pienamente in possesso”.
Su Douglas Costa titolare:
“Se parte titolare non arriva al 90′, può fare o un lungo o un corto spezzone. Lo decidiamo domani”.
Su cosa ha trovato di diverso nell’Higuain del Napoli da questo Higuain:
“E’ migliorato nel mettersi a disposizione del collettivo. Prima era più egoista, giocava per le finalizzazioni, per il gol, per segnare. Partecipa difensivamente, un tempo non era così. La predisposizione ad andare all’assist non era questa. E’ meno pericoloso in area ma è cambiato a livello di motivazioni. Se l’atteggiamento in campo è questo, sta cambiando a livello caratteriale. Ha sofferto lo strappo con la Juventus, l’ha vissuto come una sconfitta a livello personale”.
L’Italia parla di razzismo. Ne ha parlato più volte, sulll’episodio di Balotelli:
“L’ho visto come tutti. Purtroppo scappa da ridere quando si parla di razzismo nel calcio. Non sono persone che si tirano via da un luogo isolato, le forme di razzismo ci sono nella società. Come conseguenza che il razzismo c’è nella società, entra negli stadi. Non puoi pensare che lo stadio sia diverso. A livello di calcio, se parli di queste derive, abbiamo ogni strumento tecnologico per arrestare la gente in poche ore. Non so se ci siano leggi a riguardo, il calcio deve fare una tavola rotonda col Governo. Non è più ammissibile nel 2020 essere insultati dal punto di vista territoriale o razziale. La razza è una, è quella umana. Calcio e politica si parlino. Gli strumenti ci sono. Basta squalificare stadi e curve, in curva ci sono diecimila persone e magari ci sono duecento razzisti. Si inizi a farla pagare a livello individuale”.